Per John Bradshaw e l’esperta di felini Sarah Ellis addomesticare un gatto significa renderlo più felice e rafforzare il legame tra pet e padrone. Nel loro libro The trainable cat hanno sfatato un mito: anche i mici, proprio come i cani, possono essere addomesticati e questo è possibile nonostante siano degli animali solitari e interessati soprattutto al loro quieto vivere piuttosto che al rapporto con gli altri.
Il segreto è adattare l’ambiente casalingo all’istinto selvaggio e predatore tipico dei gatti, evitando, quindi, che il fatto di dover rimanere chiusi in appartamento tutto il giorno crei loro ansia o aggressività.
Il vostro felino si fa le unghie sulle tende? Dorme sul vostro letto? Salta di scaffale in scaffale buttando a terra tutti gli oggetti che trova lungo il percorso? Dategli delle alternative soddisfacenti ma senza inibirlo, e premiatelo quando fa la cosa giusta.
Il primo comandamento di The trainable cat dice, infatti, che punire i gatti come si fa con i cani ha il solo risultato di spaventarli e renderli dispettosi. Ai mici, infatti, non interessa cosa voi pensiate del loro comportamento, e risulta più producente gratificarli con cibo o coccole quando si posizionano sul lato del divano dove c’è la coperta apposta per loro piuttosto che sgridarli.
Secondo Laura Borromeo, comportamentalista, esperta nella riabilitazione dei problemi comportamentali del gatto, addomesticare un gatto significa capire quali siano i loro bisogni e soddifarli nella vita domestica: «Tenere un gatto sempre in casa non è conforme alla sua natura di animale incredibilmente attivo e dotato di un corpo atletico con un apparato sensoriale più sviluppato del nostro – spiega l’esperta – per questo motivo se lo teniamo in casa dobbiamo fare il possibile per rendergli la vita simile a quella che avrebbe in natura ed evitare così che sia infelice, il nostro rapporto con lui non sia sereno e che sviluppi problemi comportamentali».
Un gatto casalingo è molto spesso un gatto annoiato perchè sta molte ore in casa da solo senza fare nulla. Si pensa erroneamente che sia un animale più facile da tenere rispetto al cane perchè non lo si deve portare fuori quattro volte al giorno, ma proprio per questo bisogna farlo svagare come si farebbe con un cane: «Un’idea potrebbe essere quella di rendergli un po’ laborioso il reperimento del cibo – dice Laura Borromeo – nascondendolo in scatole di cartone o bottigliette di plastica con dei buchi, oppure interessarlo con giochi intelligenti che vengono venduti nei negozi specializzati».
Nella gallery 10 consigli dell’esperta per capire i bisogni del gatto e soddisfarli mettendo al riparo la casa.
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