Placca, tartaro, mal di denti non sono un’esclusiva umana. I pet di casa, cani e gatti – parliamo dei più comuni che vivono nelle case degli italiani – possono soffrire delle nostre stesse patologie. La differenza è che non si lamentano. Invece, nasconderanno i sintomi di quel fastidio che poi, non curato, potrà diventare dolore, fino ad impedire loro anche di nutrirsi. Gli esperti spiegano che nove cani su dieci soffrono di disturbi gengivali già dai tre anni di età. Così i gatti. Eppure molti proprietari non s’accorgono di quel disagio e trascurano alcuni segnali come alito cattivo, gengive arrossate o cambiamenti del comportamento, attribuendoli erroneamente ad altre cause. Sonia Magistrelli, medico veterinario e responsabile del canile sanitario della ATS città metropolitana di Milano, spiega che «le patologie vanno dalle semplici infiammazioni localizzate (ad esempio gengiviti) al coinvolgimento dell’intera bocca (le cosiddette stomatiti) con a volte perdita di denti».

Le cause

Le cause possono essere molte: un’ infiammazione dovuta ad accumulo di placca o tartaro sui denti, che a causa dei batteri provocano infezioni anche molto gravi; traumi da corpi estranei (legni, sassi o punture d’insetti o sostanze caustiche); malattie sistemiche quali l’insufficienza renale, il diabete, l’ipoparatiroidismo, e quelle di tipo autoimmune come il lupus eritematoso o il granuloma eosinofilico nel gatto. Malattie infettive micotiche e virali. Il cimurro del cane, ma soprattutto le malattie virali del gatto, quali la rinotracheite infettiva, la leucemia felina e la peritonite infettiva. Esistono anche vari tipi di tumori che colpiscono la bocca degli animali.

Sintomi e conseguenze

I sintomi, inizialmente, possono essere difficili da valutare, «ma in progressione- prosegue Magistrelli – abbiamo: alitosi, salivazione aumentata, difficoltà a prendere alimento, mancanza o diminuzione di appetito, sanguinamento, abbattimento del sensorio, maggiore irritabilità per il dolore continuo». Le conseguenze, se non curati, possono essere oltre al dolore e alla perdita di denti che influirà anche sul comportamento dei peti, il «propagarsi delle infezioni all’intero organismo causando problemi ai vari organi interni e nei casi più gravi, se non curati, la morte».

Come prevenire

Gli esperti suggeriscono di far controllare l’animale da compagnia un paio di volte all’anno dal proprio medico veterinario di fiducia, il solo in grado di fare una diagnosi. «Molto si può fare per prevenire le patologie – conclude l’esperta – da una buona alimentazione ai prodotti che, masticati, aiutano a tenere più pulita la dentatura. I nostri amici a quattrozampe sono carnivori e le crocchette e il cibo umido, benché costituiscano un alimento ben bilanciato dal punto di vista nutrizionale, non sono adatti a mantenere pulita la dentatura come nel caso degli animali selvatici che mangiano le varie parti delle loro prede, rosicchiandone anche le ossa».

Appuntamento con gli esperti

La Società Italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Orale Veterinaria i prossimi 27 e 28 maggio organizza incontri pubblici per sensibilizzare veterinari e padroni di cani e gatti sull’importanza della prevenzione delle malattie gengivali. Un esperto veterinario sarà presente presso il Vet Stand allestito in Piazza del Cannone, all’interno di Parco Sempione a Milano. I proprietari di cani e gatti potranno recarvisi con il loro pet e ricevere una consulenza gratuita, chiarendo ogni dubbio sullo stato di salute orale dei loro amici a quattro zampe.

23 aprile 2018 (modifica il 23 aprile 2018 | 15:58)

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