Giovedì, 25 Febbraio 2016 15:02

cortedeicontiAll’inaugurazione dell’anno giudiziario, la Corte dei Conti, presieduta da Raffaele Squitieri, ha fatto il punto sulle prospettive per la finanza pubblica dopo la legge di stabilità. Nel suo documento, ufficializzato il 18 febbraio scorso e ora disponibile on line, la magistratura contabile ha messo l’accento sul riequilibrio della finanza pubblica, che “resta impegnativo”, e sulla necessità di mettere in atto le misure anticorruzione e per la trasparenza, verso una “amministrazione eticamente orientata”.

Spending review e anticorruzione– La relazione del Presidente Squitieri ha definito la spending review un “parziale insuccesso”«Nei prossimi anni i margini di risparmio dal lato delle spese potrebbero rivelarsi limitati»- ha detto, mettendo l’accento sulla qualità dei risparmi. Il taglio alla spesa «non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività». Insomma, dai tagli operati finora «è derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi» al cittadino. Quanto alla prevenzione della corruzione, la Corte dei conti farà una “accurata analisi per assicurare l’adozione della mobilità interna del personale con funzioni di responsabilità  dirigenziale e non, operante nelle aree individuate a rischio corruzione, in conformità ai principi di integrità e trasparenza e nel rispetto di alcuni criteri generali da definire con la massima attenzione”.

La Corte si è soffermata – fra l’altro- sulle certificazioni dei contratti collettivi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni ed in particolare su quelli a carattere ordinamentale, fra cui l’ACN del 30 luglio 2015, per il quale la Corte ha preso atto dell’inesistenza di oneri per le pubbliche finanze.

ACN Specialistica– Nella relazione del Presidente Squitieri, si fa riferimento alla delibera n. 17/SSRRCO/CCN/15,  con la quale la Corte ha esaminato l’ipotesi di accordo collettivo nazionale per la disciplina del rapporto convenzionale degli specialisti ambulatoriali interni, dei veterinari e degli appartenenti alle altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi), sottoscritta il 30 luglio 2015 dalla SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati). “La predetta ipotesi, priva di rilievo finanziario, presentava, peraltro, importanti contenuti ordinamentali – sottolineati nella citata delibera -, in quanto volta a completare, sul piano del concreto svolgimento della prestazione lavorativa degli specialisti ambulatoriali, il riordino dell’assistenza territoriale avviato con il decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 (convertito dalla legge 8 novembre 2012, n. 189) e a raccordare la disciplina giuridica dei professionisti convenzionati con le disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 150 del 2009, con particolare riferimento alle sanzioni disciplinari e alla finalizzazione delle componenti accessorie del compenso orario”.

ENPAV– Nella Sezione Controllo Enti del documento, sono riportati gli enti controllati al 31/12/2015, fra cui gli enti previdenziali e l’Enpav in particolare. Positive le conclusioni della Corte sulla gestione economica dell’Ente previdenziale veterinario. La magistratura contabile si è basata sull’ultimo triennio analizzato (2011-2013): i dati (patrimonio netto e utile d’esercizio) “permettono di cogliere il trend positivo dei risultati realizzati dall’Ente”.

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Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari (ENPAV), per l’esercizio 2013.

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