Un argomento di estrema attualità e molto sentito dai proprietari dei cani con la Displasia dell’Anca è la necessità o meno di intervenire con una protesi totale d’anca.
Stiamo parlando di soggetti adulti o a termine accrescimento in cui tutte le altre opzioni terapeutiche sono andate perse o così sembra.
La mancanza di una strategia comune per la diagnosi precoce delle malattie ortopediche del cane porta spesso a creare confusione nel proprietari dei cuccioli sulle indagini da eseguire per valutare la crescita del cucciolo.
Le interferenze senza competenze scientifiche da parte del mondo degli allevatori, degli addestratori, educatori e quant’altro abbinata ad una classe veterinaria eterogenea in cui le competenze ortopediche non sono sempre attuali porta a ritrovarsi con dei cuccioloni o giovani adulti affetti oramai da displasia conclamata.

La lettura delle singole situazioni ortopediche e le decisioni sul percorso terapeutico non sono da sottovalutare e per il bene del cane vanno affrontate e condivise tra proprietario e veterinario ortopedico.
La scelta della giusta terapia, medica o chirurgica va affidata a veterinari che si occupano tutti i giorni di questi problemi: se voi aveste una gamba rotta a chi vi rivolgereste?
Alla luce di noi proprietari (ho una cagnona di nome Olimpia) l’unico aspetto importante è poter garantire una vita serena al nostro cane ma per ottenere questo a volte è necessario confrontarsi con tabù e paure.
Le frasi che ricorrono sono del tipo “vorrei curarlo ma l’intervento è doloroso..”, “…ho paura dell’anestesia..”, “.. mi hanno detto che devo tenerlo poi in gabbia per 40 giorni” eccetera, questo a fronte di proposte chirurgiche.
La scelta di intervenire chirurgicamente o meno va affrontata in armonia tra tutti gli attori interessati: proprietario, ortopedico, veterinario curante e se possibile il paziente.
Esistono alternative alla protesi totale d’anca nel cane?
A seconda di come interpretiamo la domanda la risposta può essere sia sì che nò, quello che fa la protesi non può farlo nient’altro, ma intesa come se il cane può vivere bene senza protesi la risposta può essere sì.
Dopo lunghi anni di professione sono giunto alla conclusione che ogni soggetto è unico come unico è il proprietario e il connubio tra di loro, e che per decisioni come quella della protesi è necessario ritagliarsi tutto il tempo necessario per la giusta scelta.
Esistono infinite possibilità di trattamento in alternativa o in attesa del momento migliore per intervenire, la fretta o la visione di un solo percorso non ritengo sia corretta.
Dal punto di vista puramente informativo le terapie a disposizione per il trattamento della displasia comprendono: fans, condroprotettori, laser terapia, PRP, fisioterapia, TECAR e varie combinazioni tra i principi.
Per le chirurgie si è limitati alla storica osteotomia della testa del femore, le protesi totali d’anca di modelli diversi e alcuni interventi palliativi come la pettinectomia o la denervazione della capsula articolare.
Spero con questo articolo di potere tutte le figure interessate ad una attenta riflessione e accurata analisi dei dati di fronte ad un cane con la displasia.
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