Cresce il numero di gatti abbandonati a Genova. A lanciare l’allarme è l’«associazione gattofili genovesi» che gestisce due delle cinque “oasi” per felini del capoluogo ligure. «Purtroppo fanno spesso una brutta fine perché non sono abituati alla libertà e con l’arrivo del freddo la situazione precipita – denuncia Cristina, che cura l’omonima oasi in zona San Bernardino -. Quest’anno ne ho trovati già una decina vicino alle casette e ai recinti dell’oasi, ma sono oltre cento gli abbandoni registrati dalla nostra associazione, forse a Genova sono alcune centinaia solo nel 2015». 

I gatti domestici non socializzano con quelli “liberi”, come vengono chiamati i gatti randagi che trovano nelle oasi casette di legno con tanto di sedie e lettini e soprattutto cibo. «Il consiglio – dice Cristina – è di contattare le associazioni di adozione di gatti prima dell’abbandono, ce ne sono anche sul web, e trovare una famiglia disposta ad accogliere l’animale». L’associazione gattofili genovesi, i cui operatori volontari si occupano quotidianamente anche di alcune colonie di gatti liberi sparse in città, rinnovano anche un appello al Comune per avere fondi per le spese di gestione. 

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