«Cane antidroga e “fascista”? No, grazie». Così ha risposto il Sindaco del Partito democratico di Albenga, Giorgio Cangiano, alla mozione presentata in Consiglio comunale dai gruppi di Forza Italia (Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone) e Lega Nord (Rosy Guarnieri e Cristina Porro), che chiedevano l’istituzione dell’unità cinofila al Comando della Polizia municipale e la dotazione di un cane antidroga a disposizione dei vigili urbani ingauni. “Ad Albenga, il Sindaco vuole solo cani del PD. E, se possibile, favorevoli al sì al referendum”.

Interviene Eraldo Ciangherotti, Consigliere comunale Capogruppo (FI) di Albenga
e Consigliere provinciale di Savona: “Nonostante la nostra Città sia più volte salita agli onori della cronaca per i supermarket della droga a cielo aperto, all’uscita delle scuole e alle fermate degli autobus, nonostante il livello di rapporto tra immigrazione e spaccio abbia segnato il forte aumento della criminalità locale, per il Sindaco Cangiano un cane antidroga non rappresenta una priorità, anche per le difficoltà economiche dell’ente dovute ai tagli. Poco importa se i soldi dai bilanci comunali, ben 35 mila euro sono stati spesi appena due mesi fa per comprare un secondo autovelox per fare cassa multando gli automobilisti distratti. I 7 mila 500 euro complessivi per acquistare (circa 800 euro), mantenere e addestrare (circa 2500 euro) un cane, l’amministrazione del Partito Democratico non li vuole tirare fuori. Quando poi il Sindaco, il giorno prima di portare la delibera di giunta per l’acquisto del cane, si è reso conto che sarebbe stato disponibile, per poche centinaia di euro, un cane proveniente dall’allevamento allevamento della “decima mas” di Ancona, apriti cielo. Dal sindaco, forse su suggerimento del cugino e socio onorevole del PD Franco Vazio, è immediatamente  giunto l’ordine di ritirare la Delibera di giunta. Quindi niente più cane antidroga al Comando della polizia municipale e immediata difesa dei valori partigiani. Qualcuno spieghi al Sindaco e all’Amministrazione Comunale di non politicizzare ogni cosa. Tantomeno i cani e gli animali, innocenti, che nulla hanno a che vedere con le diatribe politiche: per una stupidaggine, hanno privato la nostra città di un servizio importante. Un’ultima nota di colore. Il consigliere comunale delegato alla polizia municipale, l’Architetto Maurizio Arnaldi, nonostante per diversi mesi si sia occupato di coordinare il Comando dei vigili, ha dichiarato in Consiglio comunale che l’agente di polizia locale albenganese, proprio perchè agente di Pg «con un cane antidroga al seguito, di fronte ad un reato tentato o consumato, come lo spaccio di stupefacenti «da solo non può intervenire, non può arrestare e non può essere operativo senza la presenza dei carabinieri e della polizia di stato». Dimostrando enorme incompetenza e profonda ignoranza e dimenticando che invece proprio la norma prevede che « la polizia municipale quando pg, non solo può arrestare ma è obbligata per legge ad intervenire sui reati tentati o consumati”.

r.g.

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