Il consigliere Ciangherotti mostra la foto del Duce in consiglio comunale

Il consigliere Ciangherotti mostra la foto del Duce in consiglio comunale

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Albenga – Perfino la “Decima Mas” è piombata nel bel mezzo del frizzante consiglio comunale di giovedì sera, dove temi come sanità e sicurezza hanno surriscaldato gli animi tra i banchi della maggioranza e dell’opposizione. Ad accendere la miccia non è stata solo la mozione firmata dalla minoranza di centrodestra con la quale si chiedeva l’istituzione di un’unità cinofila all’interno della polizia municipale ingauna (proposta peraltro bocciata) ma anche l’indicazione dell’allevamento romano da cui si sarebbero potuti acquistare questo tipo di cani, e che riporta il nome del corpo militare “antipartigiano” della Repubblica Sociale Italiana.

«Mi risulta che al Comando dei vigili ingauni, in cui si erano iniziate le primissime trattative, sia stato suggerito il “Decima Mas” visti i prezzi di acquisto più convenienti, ma che poi sia intervenuta la Cgil che ha proibito l’acquisto di cani “fascisti”!» è la provocazione del consigliere Eraldo Ciangherotti, che ha sventolato anche una foto del Duce. Di qui le rimostranze della maggioranza, con il sindaco, Giorgio Cangiano, che, dopo aver elencato le ragioni del “no” alla mozione, ha chiarito che mai avrebbe acquistato un cane da un allevamento con quel nome «anche e soprattutto per rispetto della mia città e del suo passato».

A dargli una mano c’era anche l’assessore Manlio Boscaglia, protagonista di frecciate al vetriolo con Ciangherotti e Rosy Guarnieri dovute a rancori di vecchia data: «La politica sulle sicurezza di questa amministrazione è basata sul riportare i vigili in strada e sul potenziamento della videosorveglianza» ha tagliato corto. L’unica promessa che l’opposizione è riuscita a ottenere è quella di chiedere all’Arma dei Carabinieri se sia possibile potenziare i controlli con l’unità cinofila per le strade ingaune.

«L’impegno delle forze dell’ordine è comunque sempre ai massimi livelli, e le ringraziamo per questo – precisa il primo cittadino – Attualmente le risorse a nostra disposizione non ci permettono di investire per acquistare un cane, formarlo e mantenerlo. Questo non perché neghiamo che il problema dello spaccio e della microcriminalità esiste effettivamente, ma le iniziative intraprese non contemplano questa possibilità al momento». La discussione va avanti e anche la relazione dell’assessore Allaria sul bilancio partecipativo (che mette 30.000 euro a disposizione dei cittadini che, tramite referendum, possono decidere come investirli) diventa terreno di scontro: «Su un bilancio da 41 milioni di euro, questa cifra fa ridere» sentenzia Guarnieri.

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