L’auto in leasing? No, molto meglio la possibilità di lavorare avendo al fianco il proprio amico a quattro zampe. La generazione dei millennials sembra avere idee molto diverse da quelle che l’hanno preceduta sul valore dei benefit sul lavoro. Al punto da mettere sul podio dei desiderata un ambiente aziendale amico degli animali, cosa forse impensabile in passato. Una ricerca Ipsos condotta in sei Paesi, tra cui l’Italia, rivela che la possibilità di andare in ufficio con il proprio cane è al terzo posto tra gli incentivi che, perlomeno tra coloro che hanno possibilità di scelta e di contrattazione, orientano le decisioni in campo professionale. E’ stata indicata dal 41% del campione interpellato ed è superata solo dal «worklife balance», ovvero la possibilità di gestire al meglio il tempo lavoro e il tempo libero (44%), e dal lavoro agile (64%).

Lo sanno bene alla Purina, l’azienda del gruppo Nestlè che ha commissionato la ricerca, che della creazione di ambienti di lavoro aperti anche ai cani ha fatto uno dei propri obiettivi. Nel campus di Assago Milanofiori, quartier generale italiano della multinazionale svizzera, il piano che ospita i suoi uffici è interamente pet friendly e i cani dei dipendenti sono liberi di circolare ovunque pur avendo anche una stanza a loro interamente dedicata, un’area break per bere, mangiare e per essere asciugati e ripuliti dopo una passeggiata. E c’è pure un ulteriore ambiente per gli «ospiti», ovvero i dipendenti degli altri dipartimenti non ancora attrezzati per la presenza degli animali, che all’occorrenza possono lavorare «in trasferta» di qualche piano assieme ai loro amici di casa. «La scelta di essere pet friendly non è legata al fatto che noi ci occupiamo di animali domestici, anche se questo ovviamente aiuta – tiene a precisare Marco Travaglia, direttore generale Sud Europa per Purina -. Tutte le aziende moderne, soprattutto quelle che hanno un’organizzazione di lavoro flessibile come per esempio quelle tecnologiche, potrebbero tranquillamente adottare il nostro modello».

Non è solo una scelta etica in linea con le trasformazioni della società «E’ anche e soprattutto una politica di welfare molto efficace – sottolinea ancora Travaglia -: i nostri collaboratori sono felici e sereni perché si tolgono il pensiero di chi possa occuparsi del cane in loro assenza e la produttività ne guadagna. La presenza dei cani rende l’ambiente più sereno e rilassato ed è positiva anche per chi non possiede cani». Ci sono ovviamente delle regole da rispettare e la prima di tutte è che cane e proprietario conseguano un vero e proprio patentino, un’abilitazione che certifica le buone condizioni di salute dell’animale, la sua attitudine a stare in mezzo alle altre persone senza disturbare e la capacità del suo padrone di gestirlo e controllarlo. Inevitabile poi un’apposita copertura assicurativa. Sono inoltre previste limitazioni numeriche: ogni giorno non possono essere più di dieci i cani presenti in contemporanea. «Sono circa quaranta su un totale di circa mille i lavoratori che hanno già ottenuto la certificazione – precisa il manager -. Al momento sono 4 o 5 i cani che stanno con noi tutti i giorni, a cui si aggiungono quelli che vengono saltuariamente, in base alle esigenze del loro proprietario».

Il protocollo «Pet at work», che ha affrontato anche il problema dell’integrazione con lavoratori meno inclini ad avere un “collega” scodinzolante o il modo di gestire la convivenza in caso di persone allergiche, è stato elaborato con la collaborazione dell’Università di Milano e con l’aiuto di veterinari e ora è a disposizione gratuitamente di tutte le aziende che lo vogliano mettere in pratica. «Nostri partner ma non solo – dice ancora Travaglia -. L’obiettivo è creare un’alleanza che conti almeno 200 soggetti entro il 2020, per dare vita ad un network di imprese amiche degli animali». In Italia, del resto, da questo punto di vista siamo ancora molto indietro. Negli Usa si stima che un’azienda su cinque sia ormai pet friendly. «Ma ci arriveremo anche da noi, siamo ottimisti».

27 febbraio 2018 | 11:09

© RIPRODUZIONE RISERVATA

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com