PONZANO. Hanno gli occhi grandi e il cuore ferito. Spesso quegli sguardi raccontano storie da dimenticare: maltrattamenti, dolore, noncuranza, solitudine.Ebbene, la tristezza finisce qui. Ieri, al rifugio di Ponzano, gestito da uno squadrone di volontari Enpa capitanati da Daniela Trevisan, si respirava quell’inconfondibile aria di gioia e primavera: code in movimento, orecchie pettinate, ugole che andavano a tutti decibel. Era il giorno dell’open day, il momento in cui scocca la scintilla tra un due e un quattrozampe, quando due vite cambiano per sempre. È sufficiente un giro nel rifugio per comprendere che è un luogo lontano anni luce dal concetto di canile: spazi grandi e puliti, tanti sorrisi e voglia di giocarsi la seconda chanche. C’è lo spazio che i volontari chiamano Geriatria, «dove stanno i nostri vecchietti», racconta Daniela, «poi una piccola “Pediatria” dove teniamo i cuccioli e una zona in cui teniamo i cani da recuperare».Perché al rifugio mica si galleggia e basta in attesa di tempi migliori. C’è una squadra di addestratori che risolve i casi che danno grattacapi: chi ha troppa paura, chi (causa brutte esperienze) mostra un po’ troppo spesso i denti. «I cani vengono recuperati dal punto di vista comportamentale oltre che, ovviamente, sotto l’aspetto veterinario». La permanenza al rifugio in media è brevissima. È da poco stata sfondata quota mille adozioni in tre anni. C’è un solo veterano, si chiama Asterix, l’unico cane rimasto dalla gestione precedente: «Siamo arrivati a un’adozione al giorno», afferma Daniela Trevisan.Soddisfatti così? Nemmeno per idea: i ragazzi dell’Enpa vogliono farli adottare tutti. Oggi sono ospitati 150 cani e il rifugio ha un bacino di 58 Comuni della Marca. Ogni cane ha il suo nome, ogni volontario ne conosce le caratteristiche, i pregi, le necessità. Nell’area sgambatura si gioca e si corre, in attesa di un giardino tutto per sé. All’interno della struttura sono ospitati anche un manipolo di gatti. «Sono loro oggi la vera emergenza, dobbiamo farne adottare tantissimi», continua Daniela Trevisan.Ieri in tantissimi hanno affollato il rifugio, molti hanno avviato le pratiche per l’adozione, che non viene fatta con leggerezza. Ok il colpo di fulmine, ma le coppie devono essere bene assortite. Al passaggio tra i box dei potenziali padroncini era tutto un abbaiare e uno scodinzolare, impossibile rimanere impassibili di fronte a quel tripudio di gioia. Ma chi non può prendere un cane o un gatto cosa può fare? «Può sostenercicon donazioni, ne abbiamo tanto bisogno perchè siamo tutti volontari». Per informazioni e adozioni basta chiamare lo 0422/484019. L’Iban per rendere felice un quattrozampe eccolo qui: IT61 X057 28618501 9257 1043 894, intestato a Enpa, ente nazionale protezione animali. 

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