Clochard seduti o sdraiati lungo le strade ma sempre più spesso con un cagnolino a fianco.

Una coperta, un cartello con richiesta di aiuto, il bicchiere o la ciotola per le offerte e ormai l’immancabile bestiola.

Da tempo le nostre città sono invase da questo artificioso (molto probabilmente) binomio. Senzatetto e mendicanti si sono moltiplicati in modo sconvolgente. Tantissimi portici o androni diventano “casa” fissa per chi non ne ha altra. Mucchi di cartoni e stracci ai quali tornare quando scende il buio. Ma ormai noi passiamo e tiriamo via. Non ci fanno più pietà e nemmeno sorpresa. Anzi, a volte nella fretta li schiviamo velocemente.

Forse dalla nostra nuova freddezza e dal conseguente ridotto “guadagno” quotidiano i clochard (o chi li gestisce e pretende un minimo di 40 Euro/giorno!) hanno pensato di toccare in modo nuovo il nostro cuore diventato meno sensibile. Sono comparsi, così i cani che, per assurdo attirano più sguardi dell’uomo con la mano tesa. I bimbi si fermano sempre, qualcuno chiede di accarezzarli, e facilmente la tenerezza si trasforma in “carità”. Certo è anche possibile che il cagnolino sia l’unico amico per il “barbone” e che le loro vite scorrano parallele e misere. Ma è anche possibile che questi animali vengano presi da cucciolate di randagi o dal traffico illegale e tenuti, poi, alla bell’e meglio.

Ma li avete guardati beni questi “cani di strada“? Sempre fermi, accucciati e per la maggior parte del tempo addormentati. C’è chi sostiene (e sono molti) che vengano “sedati” per non dare problemi. Noi non lo sappiamo e non ci sentiamo di puntellare la tesi. Certo che il fenomeno per le città sta diventando un pericolo non da poco. Naturalmente le fazioni scese in campo sono due: la prima vuol vietare questa pratica di sfruttamento pro accattonaggio e la seconda difende fortemente il binomio.

Il grosso problema, però, nasce dal fatto che questi animali non hanno certo la possibilità di essere portati dal veterinario, ne’ di avere protezione contro i parassiti più comuni, ne’ sterilizzazione e tanto meno microchip. Quindi il punto focale si riduce ad una questione di sicurezza sanitaria per altri animali e, alla fine anche per noi.

Molte sono le malattie che il cane può trasmettere all’uomo, soprattutto in casi di stretta e continua vicinanza. Si chiamano malattie “zoonotiche” e vanno dalla zecca, ai vermi, da varie infezioni alla Leishmaniosi. Non  è un terrorismo anti Fido, il nostro,  ma una realtà che chi possiede, ama e cura i propri animali ben conosce. Le coccole e la compagnia di un animale, si sa, sono un toccasana per la nostra psiche. E per una carezza e un po’ di attenzione il cane ci ripaga con tutto il suo amore.

Ed è qui che scatta il pericolo che l’innocente “cane di strada” privo, suo malgrado, di qualunque profilassi rappresenta.

 

 

 

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