Venerdì è stata celebrata la “Giornata Nazionale del Cane Guida per non vedenti e i loro diritti”. Istituita nel 2006 dall’Uici (Unione italiana ciechi ed ipovedenti), dall’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, si prefigge di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui diritti spettanti ai cittadini che non possiedono il prezioso dono della vista. “Può far sorridere una data celebrativa di queste creature – dichiara il presidente Uici di Forlì-Cesena Fabio Strada – però consideri che per noi non vedenti, i cani guida sono un sussidio indispensabile per l’indipendenza personale e per l’autonomia quotidiana. Si tratta di una conquista per tante persone che hanno difficoltà a muoversi. Di là delle affermazioni di principio, tutelare questa libertà significa garantire concretamente il diritto di andare con i nostri cani in ogni luogo aperto al pubblico: ristoranti, mezzi di trasporto, scale mobili, alberghi e altro.

A Forlì venerdì ha preso il via ufficiale il progetto “Cani alla Guida”, rivolto alle scuole elementari: “Sino al 25 ottobre – continua Strada – andremo in 25 classi di 4 plessi scolastici dislocati fra Forlì e Meldola che hanno accettato di accoglierci”. Il progetto è finalizzato alla sensibilizzazione dei ragazzi sulla condizione dei ciechi, con l’approfondimento del rapporto tra il cane guida e il non vedente. “Ci rivolgiamo alle classi utilizzando racconti, illustrazioni ed esperienze personali di vita vissuta”. Per la cronaca, il primo cane addestrato per ciechi d’Italia si chiama Weminne, femmina di pastore tedesco assegnato nel 1929 a Teobaldo Daffra, fondatore con Aurelio Nicolodi dell’Uici. Un cane guida addestrato di tutto punto costerebbe sui 10.000 euro: è una spesa che da sempre, per convenzione con l’Uici, si sobbarcano alcuni sostenitori nazionali, come il Centro Cani Guida Lions di Limbiate e la Scuola Cani per Ciechi della Regione Toscana (Scandicci).

La cecità è una menomazione talmente grave da imporre un impegno senza riserve per la prevenzione: “E’ un aspetto, quest’ultimo, su cui insisteremo particolarmente. La salute visiva va sempre preservata a cominciare da quella dei propri figli”. L’Uici condividerà l’iniziativa “Cani alla guida” con l’Apsa (Associazione Progetto Soccorso Animale): volontari dei due sodalizi si recheranno nelle classi accompagnati dal cane (normalmente si tratta di Labrador o di pastori tedeschi). “Il mio sodalizio – precisa Strada – è fedele al principio per cui perseguire l’integrazione dei minorati della vista nella società, non significa pretendere un mondo a misura di cieco, quanto puntare ad interventi che vadano a beneficio dell’intera collettività”.

Recarsi nelle scuole per offrire dimostrazioni di cani guida, consente di illustrare le problematiche riguardanti la relazione tra l’animale e il non vedente, ma anche di affrontare la tematica complessiva delle norme che regolano la convivenza fra il cane e la persona. A Forlì-Cesena i non vedenti ed ipovedenti sono circa 600, di cui 275 iscritti alla sezione provinciale dell’Uic. “Andare nelle classi – continua Strada – ci consente anche di mettere in chiaro la nostra condizione”.

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La cecità è una disabilità grave ma non del tutto conosciuta: “Le manifestazioni di pietismo tipiche del passato, sono fuori luogo. Siamo convinti che il dialogo e uno scambio franco sulla disabilità in generale, abbiano una grande valenza educativa. Adesso, grazie ai cani guida e ai continui progressi della tecnologia, riusciamo a condurre un’esistenza pressoché normale”. Uic e Apsa opereranno insieme sino a domenica 25 ottobre al Centro Cinofilo “Peter Pan”, in via Mastaguerra: all’esibizione della scuola per cani guida della Regione Toscana (Scandicci), farà seguito la premiazione delle classi che avranno portato i lavori più significativi.

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