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    andrea
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    posto qusto articolo scritto da un’allevatrice che ammiro e stimo moltissimo per i soggetti che produce ma soprattutto per le idee che ha nella selezione del border collie..idee sottoriportate e che condivido appieno..

    una dozzina di anni fa scrissi un articolo sul border collie che mi fruttò in omaggio, in segno di riconoscimento, un bastone da “pecoraio” da parte di un appassionato di ovini e di cani da gregge.
    bastone che ho sempre usato nel lavoro con le pecore e che ho rotto due anni fa, e con esso l’illusione che il border collie potesse essere un’eccezione e restare il cane che dovrebbe essere, come appunto dicevo nel mio articolo, un cane cioè da lavoro così come sottolineato nello standard della razza.
    ma purtroppo non è stato così, ed anche per i border collie, così come per tante razze da caccia, abbiamo ora due diversi tipi: i cani selezionati per il lavoro e quelli selezionati per le esposizioni.
    per lavoro intendo lo sheepdog, in quanto qualsiasi cane allegro, equilibrato e che ami giocare a palla, può essere addestrato per le gare di agility, nelle quali i border collie fanno la parte del leone.
    lavorare con il gregge è una disciplina molto difficile ed impegnativa, che richiede nei cani intelligenza, equilibrio, carattere forte e soprattutto passione illimitata che li renda disposti a sopportare una forte pressione da parte del conduttore durante gli allenamenti e le gare. uniti ad uno stile nel movimento e nelle forme che solo chi conosce profondamente la razza saprà riconoscere e che rappresentano la vera bellezza di questi cani, bellezza che fa parte di un quadro composto da cane, pecore, uomo e natura.
    se leggiamo attentamente lo standard, è proprio questo il cane in esso descritto, che deve essere un ”cane da pastore tenace, lavoratore e molto docile (caratteristiche)” con un “temperamento ardente, vigile, ricettivo ed intelligente: né timoroso né aggressivo”.
    capisco benissimo che queste doti possano essere ben difficilmente valutate in un ring di esposizione.
    ma quanto vi vediamo oggi, quasi sempre ha sempre meno a che spartire con il border collie. troviamo spesso (sempre più spesso purtroppo) dei soggetti ben più alti dei 53 cm richiesti dallo standard, e con un pelo lungo e morbido che dovrebbe invece essere “moderatamente lungo o corto”.
    quando mai si è visto un border collie a pelo corto nei ring? e che accoglienza avrebbe…quelli presenti alle gare vengono guardati con commiserazione dagli allevatori dei cani da esposizione.
    io stessa, giudicando tempo fa in austria, venni guardata con stupore dal mio commissario di ring in quanto avevo piazzato con eccellente al 3° posto un border collie smooth, ben costruito e con ottimo movimento mettendolo davanti a dei soggetti con il pelo lungo.
    altra caratteristica che pare sia diventata d’obbligo sono le orecchie piegate “alla collie” mentre quelle del border possono essere “portate erette o semi-erette”. eppure su questo particolare molti giudici sono irremovibili…
    infine, forse influenzati dal famoso sun shonik di infostrada, i border stanno diventando dei cagnolini tutti uguali, neri, con il collare bianco e la striscia bianca in fronte mentre lo standard ci dice semplicemente che “il bianco non deve mai dominare”. sono ammessi pertanto cani anche quasi tutti neri, con macchie bianche sul corpo, con maschera asimmetrica o con la testa tutta bianca. eppure dubito che soggetti del genere, anche se perfettamente aderenti allo standard di razza, avrebbero alcuna possibilità di emergere.
    si è giunti pertanto alla selezione di border collie con il pelo più lungo possibile, con il collare bianco e la mascherina perfettamente disegnati, le orecchie piegate in avanti, costruiti più nel quadrato che nel rettangolo, con un movimento raccolto per soddisfare le esigenze del ring che è spesso troppo piccolo per poter valutare l’allungo dell’anteriore e la spinta del posteriore che deve essere molto sciolta e senza apparente sforzo. un cane con la corretta andatura a volte non riesce neanche a “mettersi in moto” che è già arrivato in fondo al ring, mentre un soggetto con meno allungo riesce a dare una dimostrazione più efficace.
    i border collie, infatti, avrebbero bisogno di ring molto grandi e di poter girare a lungo, così come fanno i pastori tedeschi per valutare bene il movimento e la resistenza.
    ovviamente, con questo tipo di selezione, si è persa completamente di vista la caratteristica principale del border collie, che è e deve essere e deve restare una macchina da lavoro, così come lo è stato e lo è tuttora per migliaia di appassionati che in tutto il mondo gareggiano in grande numero nelle spettacolari gare di sheepdog o che guidano le greggi negli highlands scozzesi, nel galles, in tutta la gran bretagna e l’europa, in america, in australia.
    un cane insostituibile, ineguagliabile per passione, resistenza, intelligenza e capacità di apprendimento. vederlo ridotto a una specie di manichino alla moda secondo i capricci di chi in questo cane desidera soddisfare le proprie ambizioni è quasi una profanazione ed una mancanza di rispetto per chi da oltre 100 anni ha selezionato questo cane unico che sta soppiantando presso i pastori (purtroppo) tutte le altre razze. basti dire che in francia, nota per il suo “campanilismo” e per l’attaccamento a tutto ciò che fa parte della cultura e tradizione della nazione, i concorrenti che si qualificano per il campionato francese interrazza sono quasi tutti border collie condotti da pastori professionisti, fatta eccezione per uno o due beauceron, pastori dei pireniei o briard.
    con questo non intendo affermare che i border collie selezionati per le esposizioni siano totalmente disinteressati alle pecore: qualsiasi cane da pastore, se giustamente stimolato, ha latente l’istinto predatore su cui viene poi impostato l’addestramento alla conduzione, ma una cosa è sfruttare la tendenza al gioco o all’aggressione riuscendo ad ottenere un test di lavoro o anche a gareggiare in classe 1.
    un’altra è sottoporre un cane allo stress necessario per portarlo a prestazioni di alto livello, in gare svolte a 500/600 metri di distanza dal conduttore, con pecore a volte molto spaventate e veloci, altre volte inamovibili e aggressive. gare che sono banco di prova per dei cani che dovrebbero lavorare giornate intere su terreni impervi, sotto l’acqua o sotto il sole, con la responsabilità di centinaia di capi che rappresentano per il loro proprietario un altissimo valore materiale.
    infatti ogni fase del percorso di gara rappresenta in sintesi quello che dovrebbe essere il lavoro di tutti i giorni nelle fattorie. e solo guardando queste gare e cosa sono capaci di fare questi cani, guidati semplicemente da dei fischi, i veri appassionati delle razza potranno capire dove risiede la loro tipicità, la loro potenza ed equilibrio nel movimento ed il loro stile. uno stile che non ha niente a che vedere con il semplice zampettare intorno a un ring.
    quando il border collie fu riconosciuto ufficialmente dal kennel club britannico, l’i.s.d.s (international sheepdog society, che conta migliaia di soci in tutto il mondo, tiene i registri della razza da un secolo, registri riconosciuti ufficialmente dal kennel club, nei quali sono iscritti 260.000 border collie da lavoro ed organizza in gran bretagna le gare di lavoro con pecore) fece stampare degli adesivi con il motto “brains before beauty”, intelligenza prima della bellezza, per paura che gli allevatori perdessero di vista la sua vera tipicità. ebbene ora, alla luce forse di quanto si vede nei ring, l’i.s.d.s. ha fatto fare dei nuovi adesivi e la scritta è cambiata in “brains and beauty”, intelligenza e bellezza.
    perché un border collie non può essere solo bello, per il semplice motivo che non è più un border collie.
    temo che la via intrapresa sia ormai senza ritorno, e che così come gli amanti della razza e del lavoro continueranno a selezionare i loro meravigliosi cani, allo stesso modo questi cagnolini bianchi e neri continueranno a gareggiare nei ring, sempre più uguali, sempre più spenti, sempre più lontani dal loro vero essere.
    in nome di una illusione di bellezza.

    maria teresa garabelli

    l’italia sta rovinando una delle migliori razze esistenti per quanto riguarda il mondo del lavoro cinofilo..:( 🙁 ..personalmente vedo sempre piu border collie selezionati per bellezza quindi mascherine perfette piu grandi e grossi e con un carattere molto ma molto piu tranquillo..si stanno creando cani che sono esatte fotocopie una dell’altra(per seguire l standard di bellezza che non lo richiedono)e che possano essere cani da appartamento..giro minimo 2 volte alla settimana in internet su vari allevamenti di malinois dobermann e border collie per tenermi informato su risultati accoppiamenti ecc ecc(le mie tre razze preferite)e devo ammettere che nonostante l’allevamento di border collie sia il piu diffuso in italia appena si vanno a vedere i risultati dei soggetti presenti negli allevamenti(non tutti ma un buon 80%)come risultati presentano solo titoli di esposizione questo granzie anche all’enci che permette ad un border collie di diventare campione di bellezza senza prove di attitudine sul lavoro un controsenso se pensiamo che il borer collie e nato esclusivamente come cane da lavoro..

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