La Spondilomielopatia cervicale caudale del cane, spesso riportata come Sindrome di Wobbler, è una patologia dovuta ad anomalie delle vertebre cervicali medie-caudali e/o delle relative strutture articolari, che provocano una stenosi progressiva del canale vertebrale e mielopatia compressiva progressiva.

La denominazione Sindrome di Wobbler è legata alla caratteristica andatura barcollante che assume l’animale colpito.

La malattia è segnalata in molte razze di taglia grande come Setter inglese, Schnauzer gigante, Rottweiler, Weimaraner, Chow-chow, Golden retriever; tuttavia almeno l’ottanta percento dei casi riguarda Alano e Dobermann.

In realtà la denominazione di Spondilomielopatia cervicale caudale o Sindrome di Wobblem è un termine “ombrello” che racchiude presentazioni cliniche differenti: sebbene questa patologia venga trattata in un’unica forma esistono differenze sintomatologiche e patogenetiche fondamentali nelle diverse razze.

La spondilomielopatia cervicale caudale nell’Alano è una malattia dell’accrescimento che tende a svilupparsi nel primo e nel secondo anno di vita, mentre nel Dobermann i sintomi compaiono generalmente fra il quarto e l’ottavo anno di età.

Fra i vari Autori non vi è uniformità di pensiero circa la predisposizione di genere: secondo alcuni non vi sono differenze fra maschio e femmina, secondo altri vi è invece una netta predisposizione dei maschi.

L’eziologia è multifattoriale: fattori genetici, nutrizionali ed ambientali giocano un ruolo più o meno importante a seconda del caso.

Molto plausibile è l’ipotesi che la conformazione anatomica della razza, con collo lungo e testa molto pesante, sempre più ricercata nella selezione genetica, porti a scaricare le forze in maniera anomala sulle articolazioni intervertebrali.

La malattia è indubbiamente più grave e precoce nei cani addestrati all’attacco, probabilmente per l’abnorme sollecitazione del rachide cervicale.

Lo spazio intervertebrale C6-C7 è nettamente il più coinvolto, a volte è interessato anche lo spazio C5-C6, mentre molto raramente C4-C5 e C7-T1.

Nell’Alano la compressione midollare può interessare tratti più ampi, da C4 a C7.

I segni clinici sono correlati a gravità, durata e caratteristiche di dinamicità della compressione del midollo spinale.

Nelle forme ad insorgenza progressiva, che sono le più frequenti, compare inizialmente incoordinazione del treno posteriore: l’animale cammina con movimenti esageratamente ampi e tende all’ambio. Ben presto compaiono paraparesi spastica e deficit propriocettivi; con il tempo la sintomatologia peggiora diventando più evidente, ed anche gli arti anteriori vengono coinvolti. Gli arti anteriori spesso presentano una certa ipometria e il cane cammina con piccoli passettini.

L’andatura tipica è caratterizzata da piccoli passettini sugli arti anteriori che contrastano con i movimenti ampi sui posteriori.

Spesso il collo è rigido, nel tentativo riflesso di stabilizzare la regione.

La forma acuta rappresenta solitamente un peggioramento della patologia presente a livello subclinico, o comunque precedentemente sottovalutata: un trauma minore può provocare la comparsa improvvisa di tetraparesi deambulatoria o non deambulatoria.

Per confermare il sospetto diagnostico occorre una visita specialistica neurologica associata a studio radiografico della regione del collo. Per raggiungere la diagnosi e valutare le possibilità terapeutiche è necessario ricorrere alla Tomografia Assiale Computerizzata (TAC o TC) o, meglio, alla Risonanza magnetica (RM). La Risonanza è l’esame di elezione perché consente di visualizzare anche lesioni all’interno del midollo spinale. Nel corso dell’indagine si ricorre ad uno studio “dinamico”, effettuando cioè delle scansioni con il collo in trazione per valutare la presenza o meno di instabilità.

cane-wobbler

La terapia può essere di tipo medico oppure chirurgico. La terapia medica prevede riposo associato a farmaci antiinfiammatori ed antidolorifici ed interruzione delle attività che sollecitano il collo quali addestramento all’attacco, salti o scatti o utilizzo di collari a strozzo.

La terapia chirurgica varia a seconda delle alterazioni riscontrate nel corso della Risonanza Magnetica, che può evidenziare quadri di compressione, instabilità ed instabilità associata a compressione. In presenza di compressione è necessario ricorrere a tecniche che consentano di ridurre la compressione midollare, in presenza di instabilità occorre invece stabilizzare le vertebre con tecniche differenti a seconda della situazione clinica, della capacità del chirurgo e della disponibilità economica.

La prognosi in caso di Sindrome di Wobbler è riservata e dipende dal grado e dalla reversibilità o meno della lesione midollare, dalla distribuzione della lesione, dalla gravità delle alterazioni anatomiche, dalla durata della compressione e dal successo della terapia chirurgica.

La prognosi nell’Alano è molto più riservata a causa della maggiore complessità delle terapie chirurgiche.

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