Per molti proprietari, la vita sociale del cane è molto semplice e trovano del tutto innaturale che il proprio beniamino a quattro zampe non sia sempre felice di incontrare propri simili durante le passeggiate in città o nelle sgambate dentro le aree cani dei giardini o parchi urbani. Ma non sempre tra due cani si instaura subito una tranquilla convivenza e ci sono tutta una serie di messaggi non verbali che non vanno trascurati, nemmeno tra umani.

La vita sociale del cane non è la nostra

vita sociale del canePer chi ha un cane, non ci sarebbe niente di più bello che passare un po’ di tempo ai giardini, chiacchierando con altre persone mentre Fido gioca spensierato con i suoi simili. In effetti è un’aspettativa talmente attraente che spesso siamo indotti a modulare la vita sociale del cane in base alle nostre esigenze, senza curarci dei segnali che i due animali si stanno scambiando. Per poi rimanere delusi se tra i nostri beniamini il livello di aggressività aumenta, a volte fino alla rissa.
Il cane, in effetti, è un animale sociale perché appartiene alla stessa specie del lupo: un animale sociale che sulla socializzazione basa l’organizzazione della sua vita e la sopravvivenza sua e dell’intero branco in cui vive. Ma la socializzazione si basa su delle regole non scritte, ma molto definite – come la gerarchia, la gestione del territorio e le pulsioni riproduttive, che vanno rispettate e fatte rispettare. Quando due cani si incontrano per la prima volta, devono mettere in chiaro alcuni punti per essere sicuri di poter interagire senza che vi siano conflitti e purtroppo non sempre questa fase è resa più semplice da un compagno umano troppo apprensivo o troppo intraprendente.

Impariamo a conoscere i segnali della vita sociale del cane

vita sociale del caneIl primo aspetto da considerare è se il nostro amico peloso ha avuto un’infanzia socialmente corretta. È infatti tra le 8 e le 12 settimane che un cucciolo apprende le regole della socializzazione, vivendo a stretto contatto con i propri fratelli e con la madre. Un cane cresciuto fin da piccolo in una famiglia, senza convivere con propri simili difficilmente riuscirà ad avere una vita sociale normale con gli altri cani, a meno che non si intervenga in modo corretto ai primi segnali di paura o aggressività (che sono spesso collegati), rivolgendosi a un educatore cinofilo professionista.
Conoscere la vita sociale del cane è sicuramente utile per evitare situazioni spiacevoli che possono diventare pericolose per i nostri amici pelosi. A tal riguardo è bene sapere che non vi sono razze di cani più o meno socievoli, ma solo razze selezionate per poter lavorare meglio in gruppo con altri cani o per interagire con un umano. Pensiamo per esempio alle mute di cani da caccia formate da Segugi Italiani o da Beagle: non convivrebbero assieme a lungo se ognuno di loro non rispettasse rigidamente le regole del branco.
Non conta neppure la taglia, perché spesso i cani piccoli appaiono più aggressivi di quelli grandi, e questo è dovuto all’innata paura del piccolo quando si deve rapportare con un suo simile molto più grande di lui. Ma si tratta sempre di una regola sociale e infatti è molto difficile vedere un cane di taglia grande che reagisce violentemente a questi attacchi ritualizzati da parte di un “aggressivo piccoletto”. Soprattutto in questo caso è sempre opportuno evitare di aumentare la tensione, perché nell’eventuale scontro il cane più piccolo può riportare ferite anche mortali.

Come comportarci per non rovinare la vita sociale del cane?

vita sociale del caneInnanzitutto non dobbiamo mai cercare di far socializzare Fido se non è lui stesso a chiederlo. Incitare un cane al guinzaglio affinché corra festoso verso un suo simile, anche lui al guinzaglio, è come incitare alla rissa due contendenti in un ring. L’avvicinamento diretto è infatti letto come un atto di sfida, al quale è normale che vi sia una reazione aggressiva. Basta vedere come si avvicinano due cani sconosciuti quando sono liberi dal guinzaglio: eseguono dei movimenti circolari che permettono loro di valutare le intenzioni reciproche e allo stesso tempo di disimpegnarsi se quanto leggono è allarmante. Il guinzaglio limita le possibilità di un approccio del genere e le parole incitanti dell’umano che si trova all’altro capo di esso spingono Fido a saltare i preamboli, generando un’aggressività riflessa nel cane che si trova di fronte.
Se un approccio lineare e rapido è visto come un atteggiamento aggressivo, anche l’opposto può generare reazioni violente tra i due cani. Se per paura di una rissa tratteniamo il nostro cane con il guinzaglio e questo su alza sulle zampe posteriori, l’animale che vi si trova di fronte interpreta l’atteggiamento come un attacco e naturalmente risponderà nello stesso modo oppure cercherà di scappare, rovinando anche in questo caso le relazioni sociali sia del nostro beniamino sia le nostre…

Cosa fare allora?

vita sociale del caneLa cosa migliore è lasciare ai due animali il tempo necessario a identificarsi senza trattenerli ne incitarli, ma facendo attenzione ai segnali che si scambiando, allontanandosi se la situazione mostra di peggiorare. Non è detto che due cani debbano per forza piacersi. Nel caso il livello di aggressività aumenti si può prendere il proprio cane per il collare e senza urlare comandi allontanarsi tranquillamente frapponendosi tra i due contendenti. Prima di entrare in un’area cani facciamo avvicinare il nostro alla recinzione in modo che i cani all’interno di essa possano stabilire una relazione senza che vi sia il rischio che si aggrediscano fisicamente. Se tutto va bene possiamo entrare e lasciare Fido libero dal guinzaglio, in modo che possa socializzare correttamente.
Visto che nelle città i regolamenti impongono di portare in giro il proprio cane al guinzaglio, ricordiamoci che se vediamo dei cani liberi sul marciapiede è sempre meglio evitare l’incontro con una deviazione del percorso. Infatti un cane al guinzaglio si sente protetto dal proprio umano e può diventare aggressivo nei confronti di quelli liberi. Al contrario potrebbe succedere che gli esemplari liberi vedano nel cane al guinzaglio un soggetto che, impedito nei movimenti dell’approccio, risulta strano o anomalo e quindi si predispongano ad attaccarlo.
Sebbene le relazioni tra generi diversi siano considerate più sicure, non affidiamoci ciecamente alla classica domanda “Maschio o Femmina?”, perché se due maschi non castrati possono andare perfettamente d’accordo, può benissimo capitare che una femmina morda un maschio che si dimostri troppo invadente nelle proprie avances sessuali.

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