Ora sono i pet a farla da padrone. Si è rovesciato il meraviglioso mondo degli animali domestici. Ieri chiusi fuori dalla porta, oggi spaparanzati su divano o lettone. Dieci anni fa erano comodità ad uso e consumo degli uomini, adesso ne godono oltre 8 gatti su dieci e più della metà dei cani che hanno decisamente sconfinato. La cuccia è diventata un optional.

Non solo. Il 77% dei compagni con pelo, zampe e coda vivono tra i confort dell’appartamento o al massimo passano qualche ora in terrazzo e giardino per rientrare la notte. Un vero e proprio cambiamento dello stato sociale quello fotografato da Federchimica-Aisa, l’associazione nazionale imprese per la salute animale, che ha raccolto in modo organico ricerche e dati recenti tratti da altre fonti qualificate (Eurisko, Euromonitor/Istat, associazione dei medici veterinari Anmvi).
Conclusione. I pet contemporanei vivono alla grande. Quasi la metà viene vaccinato con regolarità, secondo il calendario raccomandato, il 12% viene sottoposto a check up di controllo anche se in salute, mentre al minimo disturbo il 46% finisce dal veterinario. Trend in crescita costante (più 4% l’anno) nel mercato del farmaco e del cibo in scatola. Grazie a queste attenzioni la loro vita media si è allungata dai 6-9 anni del ‘90 agli attuali 11 per i cani, e da 14-16 a punte di 20 per i gatti.
Arianna Bolla, presidente di Aisa, rappresenta un settore in continua espansione: «C’è maggiore consapevolezza del valore sociale del pet. Noi puntiamo alla sostenibilità delle cure ma c’è una ragione per cui il medicinale vet può essere costoso. La ricerca riguarda anche la facilità d’uso e la possibilità di adesione alle terapie da parte del padrone». Preoccupa un fenomeno nuovo. I no-vax-vet che sostengono la libertà dai vaccini. Sarebbero fonte di autismo, malattia estranea al cane ed è dimostrato che è una frottola in assoluto.

Federanziani ha lanciato una campagna di adozioni nei canili a favore dei meno giovani. Sette proprietari su 10 hanno superato i 44 anni, quasi il 70% sono donne. La pet therapy è una cura: è dimostrato che migliora il funzionamento psicofisico, le relazioni sociali e fa bene al cuore perché favorisce le passeggiate nel parco con Fido.
I diritti degli animali alla luce di questo quadro non potranno essere trascurati. La deputata di FI e presidente della Lega italiana difesa degli animali Michela Vittoria Brambilla spera «in una lavoro trasversale che coinvolga le forze politiche. L’avvio di una legislatura è un’occasione per individuare o rilanciare prospettive. Intendo proporre la riduzione dell’Iva su cure veterinarie e sugli alimenti oltre a un servizio veterinario agevolato per i meno abbienti e la cancellazione dal redditometro degli animali domestici» .

17 maggio 2018 (modifica il 17 maggio 2018 | 11:17)

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