La Lega per la Difesa del Cane Sezione di Ventimiglia, ha appreso con la massima soddisfazione la presa di posizione dell’Assessore alla Sanità della Regione Liguria, Sonia Viale, che consentirà a breve, negli ospedali regionali la “visita” dei cani ai relativi proprietari o familiari ricoverati.

“Abbiamo già avuto occasione di riscontrare sensibilità verso gli animali di affezione anche da parte del Direttore Generale dell’ A.S.L. n 1 Imperiese, che a sua volta prossimamente, farà aprire le porte degli ospedali Imperiesi agli amici cani che andranno a trovare il familiare ammalato (naturalmente in alcuni reparti particolari, questo non sarà concesso per precauzioni della salute del ricoverato). – spiega Danilo Roda rappresentante della Lega per la Difesa del Cane Sezione di Ventimiglia -Sappiamo per esperienza che le persone, specie anziani, che amano il proprio cane, se ricoverati in ospedale hanno nostalgia delle passeggiate, dei giochi e dell’affetto dell’amico cagnolino”.

“A conferma di quanto sarà benefica la presa di posizione dell’Assessore Viale e del Direttore Generale dell’A.S.L. Imperiese Marco Damonte Prioli , vorrei ricordare un episodio: eravamo nell’anno 1936, avevo 7 anni, mio padre si infortunò gravemente sul lavoro e fu ricoverato all’ospedale; dopo circa due settimane apprese che l’officina dove lavorava era stata chiusa. Iniziò a soffrire di depressione e di conseguenza a rifiutare cibo e dialoghi. Un pomeriggio mentre portavo il mio cagnolino a passeggio, riuscii ad infilarmi da una porta laterale nell’ospedale dove era ricoverato mio padre, riuscii anche ad arrivare al suo letto e quando mio padre sentì il cagnolino guaire, immediatamente riuscì a sollevarsi, io glielo misi sul letto (fra lo stupore degli altri pazienti) e mio padre cominciò a parlare e a sorridere. I guaiti del cane furono uditi da un infermiere che si precipitò nel reparto e fra lo stupore si mise ad urlare “fuori di qua!”, ma un attimo dopo entrò il Professore che rimase sorpreso, esterrefatto ed in silenzio. Il Professore, vista la reazione che aveva avuto mio padre, disse “anche se non sarebbe permesso portare animali in ospedale, visto che un cane ha fatto per quest’uomo più delle medicine e delle cure, lasciamolo!”. In via del tutto eccezionale io e il mio cagnolino potemmo tornare al pomeriggio per parecchi giorni, mio padre si riprese sempre di più e dopo due settimane tornò a casa. Questo episodio mi ha fatto amare sempre di più i cani e mi ha portato a dedicare molta parte della mia vita alla loro difesa e a valorizzarne il rapporto uomo/cane”.

“Con infinita emozione ho accolto la notizia dell’iniziativa presa riguardante la possibilità di visita per i cani negli ospedali, sicuro che il loro affetto scalderà il cuore e riporterà il sorriso ai loro padroni” – conclude Roda.

C.S.

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