Venerdì, 13 Novembre 2015 11:35

dottore arrabbiatoCi sono venti comportamenti dei proprietari che decisamente fanno impazzire il veterinario, aumentandone l’ansia e la frustrazione.
Da un confronto on line fra medici veterinari di tutto il mondo, ecco venti comportamenti dei proprietari di animali da compagnia che fanno arrabbiare, anzi generano ansia, irritabilità e frustrazione professionale.
Li ha raccolti il Blog Exoticpetvet, evidenziando come i comportamenti elencati riguardino clienti di tutti i ceti sociali, da quelli che amano il loro animale più di ogni altra cosa a quelli che al contrario non lo amano affatto. Spesso i proprietari avanzano richieste non realistiche e sviluppano aspettative irrealizzabili e il veterinario che cerca di assecondarli deve anche mettere in conto un sacco di frustrazioni e di stress.

I venti esempi riportati dal Blog non sono che “i modi più comuni per fiaccare tutta l’energia e buona volontà” di un veterinario. Eccoli.

1. Chiamare la clinica 5 minuti prima dell’orario di chiusura, il venerdì sera perchè il pet da ben tre giorni ha il vomito, non mangia, trema, ha una diarrea esplosiva, ma solo in quel momento è diventata una emergenza… 
2. Dissentire da una intera serie di possibili diagnosi perchè l’allevatore, il dog sitter, il barista sotto casa, il cugino o la nonna hanno già stabilito di cosa soffre l’animale e come andrebbe curato.
3. In situazioni analoghe pronunciare la frase: «Ma ho letto su Google che …”
4. Rifiutare tutti i test diagnostici o i trattamenti idonei ad affrontare i molteplici problemi di salute congeniti del prezioso animale con pedigree, adducendo ristrettezze finanziarie o mostrarsi scandalizzati alla proposta di sterilizzazione, perché lo si vuole utilizzare per la riproduzione.
5 Chiedere un parere professionale e ignorarlo completamente, salvo poi lamentarsi con il veterinario che l’animale non migliora o peggiora. Quindi considerarsi derubati se si rendono necessari ulteriori interventi più costosi.
6. Chiedere prestazioni gratuite “perché è solo un randagio”: un gatto vagante che vive, mangia, e dorme in casa vostra da 10 anni è ormai il vostro animale domestico, non è più un randagio.
7. Allo stesso modo, dire che è un caso di “soccorso” non si qualifica automaticamente come trattamento gratuito, né tantomeno giustifica il rifiuto a fargli avere le cure mediche di cui ha bisogno.
Se l’animale “salvato” non ha accesso a cure veterinarie tempestive e appropriate, non potrà dirsi “salvato”
8. Raccontare che l’animale “salvato” presenta forme di aggressività o paura perchè è stato maltrattato, pur non sapendo nulla della sua storia. Nella maggior parte dei casi gli animali sono timorosi perché non sono stati socializzati, non perché sono stati picchiati. La paura della scopa non significa necessariamente che l’animale è stato picchiato con una scopa.
9.”Se amate gli animali dovete curarli gratuitamente”. Se i veterinari lavorassero gratis ogni volta che viene loro richiesto, non ci sarebbe più neanche una clinica veterinaria (per bancarotta), non si ripagherebbero  le spese di laurea, non avrebbero di che mangiare. Non stanno cercando di rapinare nessuno, ma svolgendo un lavoro che amano, nell’interesse degli animali.
10. Chiedere la modifica dei dati riportati nella cartella clinica, o di “levare qualcosa”, di modo che l’assicurazione paghi le spese. E’ una frode.
11. “E ‘solo molto vecchio” non è  una diagnosi nè una valida ragione per spiegare che l’animale non vede il veterinario da anni e ora soffre di insufficienza renale, gli marciscono i denti che cadono, soffre di ipertiroidismo… L’età non è una scusa per giustificare che questo accada.
12. Portare il gatto nella clinica in braccio senza un trasportino. Certo, si potrebbe pensare che è ben educato, ma potrebbe scappare sia dal proprietario che fuori in strada.
13. Dire al veterinario dopo che è stato morsicato che l’animale l’ha fatto altre volte e che il veterinario per il l avoro che fa dovrebbe considerare normale essere morsicato. Oppure dire che è colpa della cattiva gestione del veterinario se è diventato aggressivo
14. Avere un animale da compagnia esotico o particolare senza essersi informati sulle sue esigenze di cura basilari e portarlo dal veterinario quando è troppo tardi.
15. Rifiutare la sola idea di usare farmaci efficaci contro i parassiti perchè si utilizza olio di cocco / aglio / cristalli / olio per motore / o sciocchezze simiili.  Non è così che funziona la scienza.
16. Essere maleducati o pedanti con il personale e diventare gentili solo in presenza del veterinario. Lo staff è lì per prendersi cura dell’animale quando il veterinario è impegnato e non si fanno capricci per esigere di parlare con il veterinario immediatamente..
17.  Protestare per l’estrazione di 9 denti marci, lamentando che il costo è astronomico, quando il veterinario vi aveva detto di fare un controllo all’anno e ve ne siete dimenticati appena fuori dalla porta della clinica.
18. Dire «Non ha dolore, mangia sempre e non piange “. Gli animali sanno affrontare il dolore, ma se è zoppo soffrirà, se riesce a mala pena alzarsi la mattina probabilmente ha problemi di artrite e patisce dolore. Il fatto che mangi non è indice di qualità di vita.  Ascoltate i veterinari quando vi dicono che il vostro animale avverte dolore, hanno fatto molta formazione per riconoscerlo.
19. “Lo farò morire serenamente a casa”. La morte spesso non è serena come la si vede nei film. Se l’animale  sta lottando per respirare, non può sollevare la testa, non  mangia da giorni, è disidratato e debole, si si sporca di urina e feci… e l’elenco potrebbe continuare…, perchè non si vuole prendere in considerazione l’eutanasia? La dignità nella morte è meglio di una lenta agonia a casa.
20. Dispensare consigli ad altri clienti in sala d’attesa, in disaccordo con il trattamento del veterinario, affermando  di essere un esperto di quella certa razza perché ne avete avuta una per 20 anni.

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