A Malnate hanno po’ il pallino dell’ambiente. Hanno iniziato tre anni fa mettendo un micro-chip nella spazzatura: sembrava una rivoluzione un po’ invasiva, ma in un solo anno la differenziata è passata dal 55 al 77 per cento e il paese (16mila abitanti) ha vinto un premio per essere stato tra i sette Comuni più virtuosi d‘Italia. Adesso tocca ai cani: l’amministrazione ha deciso di rendere rintracciabili, al più presto, tutti i proprietari che non raccolgono le cacche degli animali in strada. Sarà l’analisi del Dna a rivelare, senza errori, chi ha prodotto la deiezione sgradita. Non si tratta di una procedura così difficile, non aspettatevi indagini con migliaia di prelievi. Basterà avere un regolamento, un laboratorio, e il gioco è fatto. Il sindaco Samuele Astuti ne è convinto. Eppure su questo punto già divampa la polemica. La Lega Anti Vivisezione (Lav) attacca a testa bassa la nuova sperimentazione: «Si tratta di un’idea semplicemente ridicola — osserva l’associazione — l’impegno tecnico e finanziario che sarebbe necessario per realizzare tale progetto è assolutamente spropositato rispetto alla supposta gravità del problema, e inoltre i cittadini non avrebbero alcun obbligo a far schedare il Dna dei loro animali».

Eppure qualche esempio in Italia c’è. Il Comune di Malnate ha appena avviato gli incontri con le associazioni e i cittadini, sulla scorta di una sperimentazione che a Napoli, nel quartiere del Vomero, ha portato alla riduzione del 70 per cento delle deiezioni canine in strada. Analoghi progetti sono partiti a Livorno e Trieste. E i costi? Non esagerati. La schedatura dei cani è già stata fatta dalla Regione, con i micro-chip sanitari. A Malnate, inoltre, la campagna per il prelievo del Dna sarà pagata dalla ditta che cura la raccolta della spazzatura. I cani censiti sono attualmente 2.100 (per fare una comparazione: sono 21mila a Trieste e 80mila a Milano).

Il Comune sta elaborando un regolamento in cui darà otto mesi di tempo a tutti i proprietari per recarsi presso un ambulatorio veterinario. La schedatura del Dna del proprio cane avverrà con un prelievo salivare. Quando Fido darà la sua leccata, il padrone potrà tornarsene a casa con il cucciolo. E senza aver pagato un euro. «Stiamo facendo una indagine di mercato ma il costo di ogni prelievo — osserva l’assessore all’ambiente Giuseppe Riggi — sarà di circa venti o venticinque euro a testa. Il prezzo sarà sostenuto dalla società che si occupa di igiene ambientale nel nostro comune, la Econord. A regime ci sarà un risparmio anche per loro. Oggi, ogni uscita straordinaria per raccogliere le deiezioni in strada distoglie un operaio dal normale turno di pulizia — continua l’assessore — mentre con la riduzione delle cacche dei cani sui marciapiedi sarà la stessa azienda a risparmiare tempo e ore di lavoro».

Malnate si sta confrontando con la Ats: vuole capire come gestire la banca dati genetica degli animali. Gli 007 della cacca, invece, saranno i vigili, ma anche guardie zoofile o il volontariato locale. Già oggi la polizia locale è dotata di due apparecchi micro-chip, con cui gli agenti possono controllare se i cani a passeggio siano, o meno, dotati dell’iscrizione sanitaria obbligatoria. C’è poi la delicata questione dell’inquadramento normativo. «L’abbandono delle deiezioni è un abbandono di rifiuti — continua l’assessore Riggi — la procedura prevede che l’operatore ecologico impegnato nella pulizia manuale, affiancato da un agente di polizia locale per la notifica, effettui il campionamento della deiezione abbandonata, e la invii al laboratorio incaricato per le analisi del Dna. Avuto l’esito del raffronto tra il Dna del campione e quelli contenuti nella banca dati, sarà possibile risalire all’animale e procedere a sanzionarne il proprietario incivile».

La Lav sostiene che non si possano obbligare i padroni di cani a sottoporre l’animale al test del Dna, ma l’amministrazione ribatte: «Il regolamento per la conduzione degli animali da affezione — specifica l’assessore — lo prevederà espressamente». Il sindaco Samuele Astuti (Pd) aggiunge però un altro aspetto: «Il nostro è un piano complessivo sulla salute pubblica dei nostri animali — sostiene — i cittadini onesti non hanno nulla da temere ed in più si troveranno gratuitamente in possesso della mappatura genetica del loro animale, informazione utile sia per definire il pedigree o le razze di provenienza dei meticci, sia per risalire e prevenire l’insorgere di malattie». Il costo delle multe sarà definito più avanti: ma alla fine, se tutto funzionerà, Malnate avrà meno cacche per strada e padroni più consapevoli.

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