Comunicato stampa – Un rettile di oltre 200 milioni di anni fa prende il nome di un docente italiano: identificato l’Avicranium renestoi, dal come del paleontologo dell’Università degli Studi dell’Insubria  Silvio Renesto, che studia il rettile preistorico da anni. Il professor Renesto ha descritto la maggior parte dei  Drepanosauromorfi, gruppo di rettili a cui appartiene l’Avicranium renestoi, una specie di grosso camaleonte con la testa d’uccello diffuso in due continenti e identificato anche in Lombardia e Friuli

Como, 16 ottobre 2017 – Un rettile preistorico porta il nome di un professore italiano: infatti alcuni studiosi americani hanno dedicato una specie di oltre 200 milioni di anni fa al professor Silvio Renesto, paleontologo dell’Università degli Studi dell’Insubria, chiamandola Avicranium renestoi.

Nell’ultimo articolo della “Royal Society Open Science Publishing” (ottobre 2017) i ricercatori Adam C. Pritchard del National Museum of Natural History di Washington e Sterling J. Nesbitt, della Yale University di New Haven, (USA) hanno descritto una nuova specie di rettile preistorico del Triassico Superiore (circa 200 milioni di anni fa) del Nuovo Messico. La nuova specie è stata denominata Avicranium renestoi: “Avicranium” perché il cranio ricorda di più quello di un uccello che quello di un rettile, “renestoi” perché dedicata al professor Renesto, paleontologo dell’ Università dell’Insubria in quanto, come scrivono gli autori, il professor Renesto ha descritto la maggior parte dei rettili Drepanosauromorfi, gruppo a cui appartiene Avicranium renestoi.

I Drepanosauromorfi furono scoperti per la prima volta nei giacimenti Triassici della Lombardia e del Friuli. Erano dei bizzarri piccoli rettili (il più grande non superava mezzo metro) dallo scheletro altamente specializzato, cosa che rendeva molto difficile stabilire in che ambiente vivessero e quali fossero le relazioni con gli altri rettili. Il professor Renesto, che li ha studiati fin dagli anni ’90, ha dimostrato che si trattava di rettili specializzati per la vita arboricola, vagamente simili a dei camaleonti con il collo lungo e la coda a foglia, che catturavano le prede, (soprattutto insetti) con le fauci a becco o afferrandoli con le braccia dotate di “mani” a pinza. I lavori del professor Renesto hanno permesso di attribuire a questo

gruppo resti incompleti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, che non si sapeva come classificare, scoprendo così che si trattava di un gruppo molto diffuso. I Drepanosauromorfi sono scientificamente interessanti sia per il singolare adattamento ad una particolare nicchia ecologica che per la diffusione geografica che attraversava due continenti.

Il ruolo del professor Renesto nello studio dei Drepanosauromorfi era già stato riconosciuto dal dottor David Unwin, ai tempi all’Università di Leicester, il quale nel 2005 in una nota nel suo libro sui rettili volanti (Pterosaurs in Space and Time) scriveva “La massima autorità sui drepanosauri è Silvio Renesto…. che ha pubblicato numerosi importanti articoli su questi notevoli animali”.

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