Roma, 6 aprile 2018 – Un conto corrente bancario «cointestato» a un animale domestico e al suo padrone, con dentro un’assicurazione danni, finanziamenti agevolati e sconti in negozi e cliniche per animali convenzionate. È il conto «Amici Fedeli», offerto dalla Banca di Piacenza. «I nostri clienti sanno che la nostra Banca non ha mai vietato loro (nonostante qualche contrarietà) di entrare nel nostro Istituto bancario accompagnati dagli amici animali – spiega l’istituto di credito in un comunicato -. Qualche mese fa, un cliente ci ha chiesto di intestare il conto corrente al suo cane, un cocker spaniel fulvo di nome Roll. Non si può fare, naturalmente, perché intestatari del conto debbono essere persone fisiche o comunque soggetti giuridici. Però, niente vieta che fra i segni distintivi si possa aggiungere il nome del cane. E allora ci siamo detti: perché non creare un conto corrente dedicato agli amici degli animali?».

Così è nato «Amici Fedeli». «Questo nome – spiega la banca – trae spunto dal fatto che Giuseppe Verdi seppellì il suo cane Loulou su un’erma del giardino di Sant’Agata ove, su una colonna, aveva scritto ad un vero amico». Il conto corrente prevede sconti e promozioni presso negozi e cliniche convenzionate, finanziamenti agevolati fino a 5.000 euro e una polizza RC per eventuali danni causati dall’animale. Ai titolari viene regalato un libretto con consigli vari per chi ha animali. Viene offerta inoltre l’iscrizione gratuita per un anno all’associazione animalista «Amici Veri». 

«L’idea di consentire l’apertura di un conto corrente con il nome del cane o del gatto, oltre a quello del proprietario, non è solo un’ottima iniziativa di marketing, ma dà il giusto rilievo, anche sotto il profilo economico, ad un fenomeno di grande portata sociale: quello della convivenza con animali domestici, per i quali chi può spendere anche somme importanti. Il mio plauso all’istituto bancario». Lo scrive in una nota la deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, che però richiama l’attenzione sugli oneri che oggi deve sopportare chi convive con un animale d’affezione.

«Penso – sostiene l’ex ministro – che l’instaurazione di un rapporto affettivo con un animale domestico debba essere un’opportunità per tutti, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, per i molti anziani soli, ad esempio. Occorre quindi cambiare radicalmente una politica fiscale ed economica che si ostina a considerare i pets, indipendentemente dalla condizione dei loro proprietari, dei beni di lusso, con un posto nel redditometro, l’aliquota Iva massima per alimenti e spese veterinarie, i medicinali ad uso animale che arrivano a costare, a parità di molecola, fino a dieci volte quelli per uso umano. Spero che il nuovo Parlamento, quando saranno formate le commissioni, esamini presto la mia proposta di legge per un servizio veterinario agevolato destinato ai proprietari meno abbienti. Sarebbe un primo passo significativo nella giusta direzione», conclude Brambilla. 
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