Dopo la notizia che alle feste dell’Unità non c’è più un cane, ecco invece un cane che rianima il dibattito alle serate Pd con un morso ai polpacci di Walter Veltroni, l’ex segretario venuto per presentare il suo ultimo film Indizi di felicità ma finito in ambulanza per chiari indizi di ematoma da attacco canino. Il piccolo animale, probabilmente irritato dalle discussioni interne al Partito Democratico, è scattato all’attacco di Veltroni che tuttavia, dopo l’azzannamento, ha mantenuto l’aplomb, come assicura Maurizio Taglietti segretario del circolo Pd di Botticino (Brescia), teatro dell’incidente, nel ricostruire l’episodio con accenti involontariamente comici, stile Istituto Luce: «Appena avvertito il morso, Veltroni ha fatto un balzo atletico, senza proferire parola. Malgrado sul posto fossero presenti un medico e due ambulanze, Veltroni ha voluto proseguire il programma e solo al termine ha accettato di andare al pronto soccorso per sottoporsi alla profilassi di rito». In poche parole, «si è dimostrato un signore, come è sempre stato».

Di certo un’accoglienza del genere Uòlter non se l’aspettava neppure nella più feroce direzione Pd, figuriamoci alla festa di un circolo locale. Da ex politico riscopertosi sensibile scrittore e prolifico regista nonché autore tv in Rai (ma era pure candidato a presiedere la Lega Calcio, nomina poi sfumata), Veltroni è in costante tour tra premi letterari che le giurie gli tributano, presentazioni di libri (suoi), prime di spettacoli teatrali ricavati dai suoi libri, anteprime di film suoi, sempre accolto con riguardo. Alle Feste dell’Unità viene invitato come padre fondatore del Pd, per diffondere saggezza e suscitare emozioni nella base divisa tra renziani e antirenziani, e invece ecco che finisce attaccato dal cane di un militante, come se fosse un estraneo entrato nel posto sbagliato, proprio lui. Più ingratitudine di così.

Ma se un cane che azzanna un uomo non fa notizia come farebbe il suo contrario, il principio non vale se l’uomo in questione è Veltroni, e se il cane è un cane piddino. Ecco perché, forse per la prima volta, l’hashtag «Veltroni» è rapidamente schizzato tra i temi più popolari dei social network, che si sono sbizzarriti sul tema. «Veltroni azzannato da un cane alla Festa dell’Unità di Botticino. Identificato il proprietario: un pensionato di 68 anni…» twittano, pubblicando la foto del suddetto pensionato: Massimo D’Alema, noto amante di cani, meno di Veltroni. «Veltroni aggredito da un cane alla Festa dell’Unità. E la notizia scuote il mondo politico: Fanno ancora la Festa dell’Unità?», sfotte un altro twittatore. «Veltroni morso da un cane alla presentazione del suo film. Vale come recensione» scrive un altro facendo insinuazioni sulle qualità registiche dell’ex segretario. «Cane morde #Veltroni alla Festa dell’Unità. Poi è corso a sotterrare Fassino» è la battuta di Bufalanews che gioca sulla magrezza dell’ex sindaco di Torino. C’è pure: «Cane morde Veltroni alla Festa dell’Unità e diventa nuovo segretario del Pd». Ma lo stesso Veltroni si autosfotte così: «Il cane che ha morso ieri il caro ex leader lo ha fatto certamente su istigazione della reazione in agguato. Erede di Pallante, la simpatica bestiola, colpita dal volitivo polpaccio del caro ex leader, voleva portarselo a casa per finire di mangiarlo. La pronta reazione dei democratici presenti, sdegnati per il vile attacco, ha messo fine all’odiosa provocazione reazionaria».

Stasera alla stessa Festa dell’Unità sarà il turno di Matteo Renzi, ma si esclude venga azzannato pure lui, almeno dai cani.

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