Un labrador bianco. nella foto d’archivioSac, cane antidroga della Guardia di Finanza

Un labrador bianco. nella foto d’archivioSac, cane antidroga della Guardia di Finanza

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Genova – Un labrador, lasciato tutto il giorno da solo sul terrazzo, ha scatenato l’ira Facebook: sui gruppi di quartiere della Valbisagno le sue foto, prese da diverse angolazioni e in diversi momenti del giorno, sono da giorni condivise e commentate. I padroni, si legge sui social, non si vedono praticamente mai e il cane per vincere la solitudine ogni volta che vede passare un uomo o un altro animale prova ad attirare l’attenzione e a giocare. Qualcuno minaccia persino denunce, altri affermano di aver parlato con i proprietari ma di non essere stati ascoltati.

Visto l’interesse e lo sdegno suscitato da questa situazione Il Secolo XIX ha cercato di capire con i propri occhi cosa accade: abbiamo visto che il cane ha a disposizione un ampio terrazzo con cuccia, giochi e ciotole per acqua e cibo oltre alla possibilità di entrare, in caso di maltempo, in un ripostiglio lasciato aperto. Le porte di accesso alla casa sono chiuse e nel pomeriggio nello spazio aperto si potevano notare diversi escrementi e le ciotole ormai semivuote. Nel periodo in cui siamo rimasti in zona l’animale non ha mai abbaiato, nemmeno ai passanti, limitandosi a sonnecchiare.

«E’ così tutto il giorno, tutti i giorni – racconta Vincenzo, un anziano che abita nel palazzo accanto – In passato ci siamo lamentati con l’amministratore ma non è cambiato nulla: i proprietari si vedono solo nel weekend o alla sera. Io sono del parere che non si prendono in casa gli animali se non si ha tempo per curarli». «E’ una tristezza vederlo così ogni volta che scendo a fare la spesa» gli fa eco l’amico Rosario. «Dispiace ancora di più in estate, col caldo torrido – aggiunge Giuseppe che gestisce un’officina in zona – Non importa le stagioni, estate e inverno lui è sempre lì».

Ma non tutti vedono la situazione allo stesso modo e le nostre domande di chiarimento scatenano un dibattito: «E’ una famiglia che lavora – replica stizzito Roberto, un meccanico che lavora con Giuseppe – Escono al mattino e rientrano la sera come tutti, il cane ha tutto quello che gli serve e i padroni quando sono a casa se ne occupano». A difesa della famiglia interviene anche un loro vicino: «Lo amano e se ne prendono cura – conclude Giuliano – eppure sono settimane che la gente si lamenta, non capisco questo accanimento: gli altri proprietari di cani stanno tutto il giorno in casa?»

E da questa la domanda è nata la nostra riflessione: è giusto prendere in casa un cane se si lavora tutto il giorno? E’ sufficiente offrirgli spazio e cibo o serve qualcosa di più? Il regolamento che tutela il benessere degli animali, varato nel 2011 dal Comune di Genova, sottolinea come ai cani serva un contatto sociale e una relazione con la famiglia. «Il che significa che non possono essere lasciati sempre soli – spiega Sabrina Bondi, medico veterinario esperto in comportamento degli animali – Il cane è un animale sociale riconosciuto, ha bisogno di relazionarsi con l’uomo in uno scambio che va oltre il semplice “pulisco la tua cacca e la tua pipì e ti do da mangiare”: è un membro della famiglia e come tale va trattato. Ma questo non significa che per avere un cane sia necessario stare tutto il giorno a casa».

Il punto fermo devono essere le uscite per passeggiate: minimo due al giorno, mattina e sera, per almeno trenta minuti e una volta a settimana una più lunga. «In realtà servirebbe anche un’uscita all’ora di pranzo – precisa la veterinaria – Se si fa orario continuato si può ricorrere a un asilo per cani o un dog-sitter, in fondo se non si ha rispetto del cane e del suo benessere tanto vale non prenderne uno. E comunque quando si è in casa bisogna interagire con l’animale: farlo entrare con noi o stare fuori con lui sul terrazzo a lungo, con carezze e giochi, non basta uscire e riempirgli le ciotole».

Lavorare e avere un cane quindi non sono attività inconciliabili. Nessun giudizio sulla situazione denunciata da Facebook: «Per riuscire a valutare servirebbe un’osservazione costante, giorno e notte, per venti giorni – conclude Sabrina Bondi che però sottolinea come in generale un cane abbia sempre bisogno di impegno e amore – La mancanza di contatto e affetto può portare anche patologie, dalla sindrome da privazione sensoriale a patologie ossessive, sino a forte aggressività verso persone o altri cani».

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