La radiografia non lascia spazio a dubbi: ha un amo conficcato nella gola. Così, per Bellizzi – uno splendido esemplare di tartaruga marina ritrovato moribondo da alcuni cittadini sulla spiaggia di Scario, frazione di San Giovanni a Piro, nel Salernitano – sarà necessaria una piccola operazione nel Centro recupero di tartarughe marine dell’Anton Dohrn, a Portici, dove l’animale è stato trasferito grazie all’ausilio dei volontari Enpa, dopo i primi interventi di Capitaneria, Asl, Wwf, Protezione civile e Legambiente. Una vera e propria staffetta che, grazie anche al contributo di Luca Cella, ha salvato la vita al rettile, in attesa dell’intervento coordinato da Andrea Affuso, il medico veterinario del centro, un vero e proprio polo d’eccellenza per il salvataggio delle Caretta caretta, sempre più minacciate da inquinamento e pesca invasiva. Dopo la rimozione di amo e lenza, per Bellizzi (battezzata così perché il team del Dohrn ha avventurosamente fatto rifornimento di carburante nel centro salernitano prima della consegna dell’animale) inizierà un periodo di convalescenza a Portici, insieme alle altre ospiti del centro, tartarughe sottratte a morte certa grazie alla sensibilità dei volontari e, in taluni casi, dei pescatori: un meccanismo virtuoso per tutelare i grandi rettili, sempre più presenti sulle coste della Campania. Tra poco più di un mese, inizieranno a nidificare sulle spiagge del Casertano e del Cilento: l’attenzione sarà massima, la salvaguardia della biodiversità di questo mare è una priorità per chi, Dohrn ed Enpa in primis, ne ha quotidianamente a cuore le sorti.
(Pasquale Raicaldo)
