Era accusato di aver ucciso un cane meticcio di dieci anni con un colpo di balestra. Per questo un 50 enne bergamasco, è stato condannato in primo grado a 10 mesi di reclusione, al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno. Lo rende noto l’Ente nazionale protezione animali che si è costituito parte civile nel processo. 

Le indagini – ricorda l’Enpa – partirono nel febbraio 2014 su impulso dell’allora Corpo Forestale dello Stato (oggi confluito nell’Arma dei carabinieri), dopo che gli agenti trovarono in Val Seriana (Bergamo) il cadavere dell’animale, trafitto da un dardo. Gli inquirenti puntarono subito sul 50enne, a carico del quale venne disposta una perquisizione domiciliare. A casa dell’ uomo vennero trovati un arco e una balestra con le relative frecce, compatibili con quelli che uccisero il cane. 

L’avvocato Claudia Ricci, che ha rappresentato Enpa in giudizio, è soddisfatta per la sentenza di primo grado. «Un pronunciamento importante, non solo per questo procedimento – spiega Ricci – ma perché può diventare un precedente per casi simili. Casi che, purtroppo, sono molto più numerosi di quanto si possa immaginare». 

La sentenza del Tribunale di Bergamo potrebbe far sentire i suoi effetti in un procedimento analogo a Viterbo, a carico di un uomo finito alla sbarra proprio per avere ucciso un cane a colpi di balestra. 

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