Il gatto ha la febbre e il veterinario vi ha prescritto delle compresse da dargli due volte al giorno. Ha scelto certamente quelle più appetibili che ci sono sul mercato, ma, nonostante questo, il gatto non è un piccolo cane, quindi non per niente è facile fregarlo.

Come è noto, messere il gatto, è molto schizzinoso, variabile e volubile, quanto ad alimentazione. Capace di mangiare per un mese «quella scatoletta» e di rifiutarla improvvisamente guardandovi e comunicandovi inequivocabilmente che fa schifo. Se, nella somministrazione di farmaci, il cane lo freghiamo facilmente, il gatto ha bisogno di strategie complesse e di una inesauribile pazienza. Ci sono gatti con i quali funzionano i farmaci in pasta (tipo dentifricio). Se ne spalma un po’ sulla zampina, loro se la leccano e rimangono fregati. Altri sopportano farmaci in sciroppo somministrati con una siringa a mo’ di biberon. Per altri occorre ridurre in polvere la compressa e mescolarla a qualcosa di sapore molto forte (pasta d’acciughe, tonno, salmone eccetera). Siate prudenti con gli sparapastiglie. La compressa potrebbe finire nei bronchi. Infine, un numero discreto di gatti non si fa fregare in nessun modo, se non con l’iniezione dal veterinario.

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