Il fortino della droga era presidiato da tre cani di grossa taglia per tenere i vicini ben lontani. Diversamente il traffico degli acquirenti, alcune centinaia, sarebbe stato piuttosto evidente. Ma a far scattare le indagini è stata una denuncia per maltrattamenti in famiglia in seguito alla quale gli agenti della polizia locale di Milano e di Pioltello si sono resi conto che nel quartiere Satellite di Pioltello alcuni appartamenti erano diventati la base dello spaccio.

In carcere sono finiti dieci nordafricani (un altro si trova in Marocco) che riuscivano a sviluppare un volume d’affari anche di 100mila euro al mese spacciando cocaina, marijuana e hashish nel Milanese ma anche nel Lodigiano. Erano gli uomini di Mahmoud, detto ‘Mimmo’, il leder del gruppo il quale si avvaleva di un solo telefono “di lavoro” per promuovere di tanto in tanto anche una sorta di campagna del tre per due con messaggini che raggiungevano anche 500 utenze: “Ciao Fratello, sono sempre Mimmo, tornato re di nuovo. Vieni a trovarmi c’è un grande regalo per sempre, paghi 70 prendi uno intero paghi 50 prendi due pezzi”.

L’operazione è partita nel febbraio del 2016 quando la moglie di un marocchino che vessava sia lei che i figli ha denunciato tutto. La donna aveva anche raccontato di una situazione simile di una famiglia vicina in cui i figli erano picchiati anche dalla madre che spacciava. Grazie a intercettazioni e pedinamenti gli agenti hanno ricostruito l’organico del gruppo. Stamani gli arresti, in sequestro di 21mila euro e dei tre cani (un pitbull, un cane lupo e un meticcio) usati come ‘vedette’.

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