Dopo l’ennesimo articolo pubblicato sulla stampa nazionale, che riprende le posizioni dell’AIRC sul potenziale danno alla ricerca italiana in caso di applicazione del Decreto legislativo n°26/2014, oggetto della nostra campagna “Aiutali a uscirne”, è ora di fare chiarezza.

L’oggetto delle preoccupazioni di Airc, ma anche di Telethon, è rappresentato dall’applicazione del divieto di sperimentare su animali sostanze d’abuso come fumo, droghe e alcol, e il trapianto di organi tra specie (normalmente maiali e primati non umani), previsto dal Dl n°26/2014. Il divieto doveva entrare in vigore dal 1° gennaio 2017 ma è stato rimandato di un anno, e c’è chi sta proponendo di farlo slittare addirittura di 5 anni.

Tra i sostenitori del no al rispetto di quanto previsto dal Dl n°26/2014, cioè il superamento del modello animale e il ricorso a metodi alternativi per lo studio di sostanze di uso tipicamente umano, che provocano assuefazione e dipendenza, l’Airc continua a sostenere pubblicamente che i metodi alternativi non esistono e che se si guarda il piano razionale chi combatte per l’avanzamento di una ricerca senza animali alimenta un’illusione.

Incredibilmente Airc sostiene che la ricerca italiana sia a rischio perché l’Italia non potrà più richiedere soldi o accedere ai finanziamenti (e qui entra in gioco l’aggancio con Telethon, il più grande esempio di raccolta fondi in Italia, con il quale capita di sentirsi chiedere di fare una donazione anche quando si compra un prodotto al supermercato). I divieti previsti, però, sono limitati a un settore ben specifico della ricerca, come le sostanze d’abuso e gli xenotrapianti; i grandi progetti europei e i bandi, invece,  danno priorità ai modelli alternativi agli animali, quindi potremmo essere addirittura avvantaggiati nell’assegnazione dei fondi.

Non è più possibile assistere a questa propaganda a favore di un modello superato, vecchio di oltre un secolo e che trova sempre più conferme della sua fallacia scientifica, anziché veder sviluppati modelli innovativi senza animali, in un Paese che vanta una norma innovativa sostenuta da linee scientifiche, politiche e dalla volontà dei cittadini, per motivazioni non solo etiche, ma soprattutto di avanzamento scientifico.

La legge che Airc & C. definiscono degli “animalisti” è stata approvata da Senato e Camera dei Deputati, organi che non è proprio esatto definire animalisti, come non lo è parlare di emotività o fare un parallelismo col caso Stamina. Non è chiaro, infine, perché Airc, impegnata per Statuto a finanziare in maniera costante la ricerca oncologica, si debba occupare di droghe e xenotrapianti, anziché sostenere i metodi di ricerca all’avanguardia e una seria opera di prevenzione.

In ogni caso un lato positivo c’è: con questa chiara campagna politica, speriamo i cittadini capiscano che AIRC e Telethon sono chiaramente schierate a favore della sperimentazione animale!

Michela Kuan
Responsabile Area Ricerca senza animali

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