Prosegue oggi il nostro percorso nel mondo della terza età dei nostri amici a quattro zampe. In particolare torniamo a parlare di patologie oculistiche e nello specifico affronteremo una malattia piuttosto diffusa negli animali anziani: la cataratta.

La cataratta è un processo patologico che coinvolge il cristallino (o lente), struttura trasparente e biconvessa che permette la messa a fuoco delle immagini sul fondo dell’occhio. Le caratteristiche fondamentali della lente sono la trasparenza e l’indice di rifrazione che sono consentiti dal basso contenuto di acqua presente nel cristallino e dall’elevata concentrazione delle proteine. Per mantenere questo stato di disidratazione, occorre un meccanismo attivo che richiede energia metabolica.

L’acqua viene espulsa in continuazione dalla lente , ma tende a rientrarvi, soprattutto dalla superficie posteriore. Se questo meccanismo si blocca, il cristallino velocemente si idrata e perde la sua trasparenza.

Con il termine di cataratta si intende qualsiasi opacità della lente o della sua capsula. La cataratta può essere di diverse tipologie: congenita, metabolica, traumatica, senile, secondaria ad altre patologie oculari (glaucoma, uveiti, ecc..). Esiste quindi un’eziologia multifattoriale della cataratta, anche di quella senile, che comporta il fatto che non tutti i soggetti anziani vengono colpiti da questa patologia: esistono fattori che, isolati, non causerebbero la cataratta ma che, per un effetto cumulativo nel tempo, favoriscono la comparsa di questa malattia. E’ così che l’infiammazione cronica, i fattori fisici, chimici ed i disturbi metabolici e sistemici si accumulano nel corso di tutta la vita e provocano i vari gradi di alterazione della trasparenza.

cataratta

Quando la cataratta è sufficientemente opaca ed estesa da causare un disagio funzionale, solo l’intervento chirurgico può risolvere il problema. Per ciò che riguarda le terapie di tipo medico, anche se in commercio sono disponibili alcuni farmaci finalizzati al controllo dell’evoluzione della cataratta, di fatto non esiste una terapia la cui efficacia sia stata provata. Terapie sintomatiche che si applicano con una certa frequenza sono a base di antinfiammatori non steroidei e steroidei, per il controllo dell’infiammazione dell’occhio che consegue alla cataratta e di midriatici, per dilatare la pupilla e favorire temporaneamente una parziale visione in soggetti con opacità centrale della lente. Nell’ambito delle terapie, infine , bisogna curare anche gli eventuali disturbi sistemici e/o metabolici alla base della formazione della cataratta: nel caso già citato della cataratta di tipo diabetico, ad esempio, sarà di fondamentale importanza approntare una terapia per il controllo della glicemia del paziente.

Visite periodiche presso il tuo Medico Veterinario permettono di diagnosticare precocemente questa patologia e una visita specialistica consentirà di agire nei tempi e nei modi più idonei.

A cura della Dott.ssa Valentina Declame

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