La convenzione internazionale Cites stabilisce quali specie si possono tenere in casa. C’è anche una legge in Italia. Cosa rischia chi non rispetta le regole?

Perché accontentarsi di un cagnolino o di un gatto come animale di compagnia quando uno può farsi coccolare sul divano da un bel pitone, da una scimmia o da una rana bombina? Non esageriamo. Tenere in casa animali esotici non è così semplice, sia perché la detenzione di alcune specie è illegale, sia perché alcune delle bestioline accettate dalla legge come animali di compagnia sono impegnative da allevare, oltre che pericolose per la salute.

Animali esotici in casa: cosa dice la legge

La possibilità di tenere animali esotici in casa è regolamentata da un accordo sul commercio internazionale di specie a rischio di estinzione (Cites), chiamato anche Convenzione di Washington. Viene applicato in 127 Paesi, compresa l’Italia, dov’è in vigore dal 1980 e dove, dal 1992, è servita come spunto per una legge dello Stato [1]. Successivamente, l’Unione europea [2] ha aumentato il numero delle specie protette, che oggi sono oltre 36.000.

L’accordo vieta l’importazione, la riesportazione, il trasporto, la vendita, l’esposizione e la detenzione degli animali protetti. Tra questi, pappagalli, scimmie, rettili, felini e animali selvatici come daini, cinghiali o volpi, oltre ad animali impagliati, gusci di tartaruga o pelo di felini (sarebbe curioso sapere chi è che si tiene un cinghiale vivo in casa).

Chi proprio non riesce a fare a meno di tenere in casa animali esotici, deve rivolgersi al Corpo Forestale dello Stato o al Ministero dello Sviluppo economico per consultare la documentazione relativa alla Cites, sapere quale bestiolina adottare e chiedere la dovuta autorizzazione. Sappiate che chi acquista sul mercato nero un animale esotico tutelato dalla convenzione internazionale rischia una multa salatissima, la confisca dell’animale e, in caso di recidiva, l’arresto da tre mesi a due anni.

Sì, perché esiste un mercato nero di tutto rispetto che riguarda il commercio di animali esotici a livello mondiale. Un giro di affari che supera i 2 miliardi di euro e che, secondo le stime, resta dietro solo al traffico di droga e di armi. Un’attività illecita mirata non soltanto a fornire agli appassionati un animale esotico da tenere in casa ma anche a riempire gli scaffali di alcune firme della moda di pellame raro per borse artigianali, cinture, scarpe e quant’altro.

Cosa fare per tenere in casa animali esotici

Nel rispetto delle regole e delle raccomandazioni del Corpo Forestale dello Stato, è possibile tenere in casa animali esotici di determinate specie. Vediamo, in sintesi, quello che si può fare e quello che non si può fare:

  • non si può importare, riesportare, trasportare, vendere, esporre e detenere gli esemplari tutelati dalla Cites che siano sprovvisti di specifici permessi. Sono previste delle apposite sanzioni, anche di carattere penale, in caso di violazioni della Convenzione e dei Regolamenti Comunitari;
  • si può importare e/o riesportare animali, loro parti e prodotti derivati inclusi nelle Appendici della Cites e negli allegati dei regolamenti comunitari solo se autorizzati. E’ necessario, infatti, essere muniti di permessi che riportino dati precisi in sulla specie che si vuole portare a casa, come data di rilascio e di validità, denominazione scientifica e comune della specie, descrizione esatta della merce e gli estremi dell’origine/provenienza della stessa, ecc. In Italia i certificati sono rilasciati dal Corpo Forestale dello Stato e dal Ministero dello Sviluppo economico. Il controllo avviene presso i nuclei operativi Cites del Corpo Forestale presenti nelle 23 sedi doganali italiane.

Quali animali esotici si possono tenere in casa?

Con le dovute autorizzazioni e dopo aver verificato che l’esemplare in questione non sia protetto dalla convenzione Cites e, quindi, il suo acquisto ed esposizione sia rigorosamente vietato, è comunque possibile tenere in casa animali esotici di alcune specie, in sostituzione del classico cane, gatto o pesciolino rosso.

Tra i più diffusi c’è l’iguana, una sorta di gigantografia di una lucertola originaria del Sudamerica. Può essere tenuta in appartamento, in un ambiente caldo e umido, possibilmente in una teca di vetro piuttosto grande.

Molto comune anche il pappagallo, anche se non sarebbe permesso tenerlo in gabbia: è necessario lasciarlo libero di volare tra le mura domestiche, possibilmente dopo avere installato delle zanzariere sulle finestre. Soprammobili e suppellettili sono altamente sconsigliati.

I più spericolati possono tenere in casa alcuni tipi di serpenti. In questo caso, la teca sarebbe la soluzione migliore, a meno che non si instauri fin da subito con il rettile un rapporto di estrema fiducia. Dargli da mangiare non è molto complicato: visto che al supermercato non è facile acquistare un chilo di topi, meglio optare per il pesce, le lumache e del cibo surgelato. Lasciarlo libero di strisciare in casa potrebbe essere una pessima idea. In Spagna, ad esempio, una coppia che aveva acquistato un piccolo pitone l’ha scampata per poco. Il serpente aveva l’abitudine, con il beneplacito dei suoi padroni, di coricarsi nel letto per lungo in mezzo a loro. Dopo alcuni mesi, notando un certo comportamento strano e irrequieto durante la notte, la coppia portò il serpente al veterinario, il quale spiegò il perché di quest’abitudine del pitone di andare a dormire con loro: in realtà, disse il dottore, il serpente stava prendendo le misure ai padroni. Stava aspettando di diventare abbastanza lungo per riuscire a fare un giorno una colazione abbondante.

E’ possibile tenere in casa, purché in un acquario adeguato, anche certi pesci tropicali, mentre le tartarughe da terra che tanto piacciono ai bambini richiedono un giardino recintato che abbia sia una zona d’ombra sia una zona esposta al sole.

Rarità tra le rarità, perché non acquistare una rana bombina? Si tratta di un anfibio dai 4 ai 6 cm, con dorso smeraldino e ventre a chiazze nere e rosse, le pupille a forma di cuore (come gli emoticon), le zampe posteriori palmate e la lingua discoidale. Può vivere in appartamento perché si adatta ai piccoli spazi, è socievole, di poche pretese e dà facilmente confidenza. Meglio di alcuni vicini di casa, insomma. Impara subito a riconoscere chi la nutre e a prendere il cibo direttamente dalle sue mani. Un amore di rana.

Gli animali esotici possono trasmettere delle malattie?

Tenere in casa animali esotici può rappresentare un pericolo non solo se si va a letto con i pitone, ma se non sono state chieste le dovute autorizzazioni per l’acquisto dell’esemplare. Al di là dei risvolti penali che abbiamo citato prima, c’è anche un rischio per la salute dell’uomo. Se l’animale non è stato controllato a dovere, cioè se non è stato sottoposto ad un controllo sanitario ad hoc, può diffondere delle malattie infettive come la Sars, la clamydia psittacidi (una malattia contraibile da specie di volatili che può provocare dei disturbi anche gravi), la salmonellosi o la tubercolosi.

note

[1] Legge n. 150/1992.

[2] Regolamenti CE n. 338/1997 e n. 101/2012.

Autore immagine: Pixabay.com

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