Martedì, 16 Febbraio 2016 15:47

ippodromoIntervento in Senato del Viceministro Olivero: la categorizzazione degli ippodromi italiani “fa parte del processo di riqualificazione dell’offerta ippica italiana”.
Sull’esclusione degli ippodromi di Bologna e Cesena dalla lista degli “ippodromi di rilevanza strategica” in Italia si è svolta una interrogazione che ha visto l’intervento del Viceministro Olivero in Senato. La Senatrice Valdinosi chiedeva di ripensare i criteri stabiliti per considerare “strategici” gli ippodromi e in particolare di eliminare dai requisiti la presenza di una pista di 800 metri. L’iniziativa dell’interrogante era rivolta ad evitare il declassamento degli ippodromi di Bologna e Cesena.

Il 22 dicembre il Ministero delle Politiche Agricole ha emanato il decreto n. 4442 recante “Criteri generali per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse e per la classificazione degli ippodromi”.
La classificazione nasce dalla prioritaria esigenza di attribuire un ruolo agli ippodromi presenti sul territorio nazionale, distinguendoli in quattro categorie:
-ippodromi di rilevanza strategica
-istituzionale
-commerciale
-promozionale

I criteri individuati per definire il ruolo e i requisiti minimi per la classificazione, hanno avuto riguardo alle caratteristiche fisiche dell’impianto, e tra queste, per la disciplina del trotto, alla lunghezza della pista, specificando per il ruolo strategico parametri di qualità tali da identificare il migliore degli ippodromi possibili.

Per il Viceministro Olivero, “la scelta della lunghezza dei 1000 metri, quale requisito per l’appartenenza al ruolo “strategico”, risulta in linea con la normativa tecnica di settore” . Per i soli ippodromi di nuova costruzione, “tale lunghezza costituisce un requisito imprescindibile per la funzione selettiva delle corse”.
Riconoscendo che gli ippodromi di Bologna e Cesena “rivestono un ruolo fondamentale nel panorama dell’ippica italiana in termini di capacità organizzativa, qualità delle corse e dei servizi connessi, nonché sotto il profilo della raccolta di gioco”, il rappresentante del Mipaaf ha evidenziato che “gli ippodromi valorizzano comunque il legame con il territorio attraverso la previsione di parametri, quali il numero dei cavalli partenti e i volumi delle scommesse sul campo, indicativi della vitalità e produttività del tessuto ippico, con l’obiettivo in ogni caso di preservare e potenziare, anche attraverso il correlato sistema di finanziamento delle società di corse, il tessuto ippico locale”.
E infine, a prescindere dall’inquadramento “ il sistema di finanziamento garantisce comunque la valorizzazione di tutti quegli aspetti che, pur non costituendo un requisito minimo per l’appartenenza, rappresentano tuttavia un valore aggiunto cui commisurare la sovvenzione”.
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