Una serata per raccontare sul palco, e sicuro condividere con la platea, una, anzi tante storie di amicizia. Quella fra le più classiche, che lega le persone ai loro cani. Ma attenzione, la premessa è fondamentale: «Non racconti strappalacrime, nè tantomeno la trasformazione degli amici animali in esseri umani». Lo assicura Alessandra Comazzi, che con Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro ha scritto e porta sul palco di Tangram Teatro (via Don Orione 6) stasera e domani alle 21 lo spettacolo «Se ci fosse la Luna. Storia di un cane piccolo e felice». Con un obiettivo: raccogliere fondi da devolvere alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane della sezione di Torino (il biglietto costa 15 euro). 

«Più che uno spettacolo è un momento di intrattenimento, sul filo dell’ironia e con l’aiuto della musica, da “L’animale” di Battiato a “Quattro cani per strada” di De Gregori, e di monologhi – dice la critica televisiva de «La Stampa», che in questa narrazione ricorda Luna, un bolognese vissuto con lei 16 anni – C’è un pezzo di Gaber, “Malgrado tutto un cane”, che è bellissimo: racconta di un cagnetto piccolo capace di litigare con un mastino e di come l’uomo, alla fine, lo difenderà». Perchè il volpino Chicco in realtà era della zia del suo nuovo padrone da appena tre giorni, e lui proprio di cani non ne voleva sapere. Invece si ritrova ’sto essere scodinzolante da portare a spasso, eppure nel momento in cui il mastino lo mette in pericolo, non ci pensa due volte a scagliarsi contro il molosso. Così succede: al proprio cane è impossibile non volere bene. E qui la «lezione» di Luna, che parla dal suo paradiso canino, è illuminante: il quattrozampe racconta di quanto sia stata un cane felice, perchè ha vissuto con una famiglia felice, ma ricorda anche quante volte l’abbiano portata in giro ovunque e lei sia andata per farli contenti, mentre invece se ne sarebbe stata a casa tranquilla. Come dire che trattare un quattrozampe da umano, o peggio, come un bambino, è una follia: e a perderci è il cane, nel senso che non ha più la sua dignità.  

Così il dialogo di Luna con il pubblico gioca a ricordare i momenti più divertenti della vita terrena, con gli amici cani, gatti e persone, e alla fine si domanda: «Io sono stata tanto fortunata, ma non è che magari il cane randagio libero di fare quello che vuole, alla fine è stato più felice di me?». Comazzi scuote la testa: impossibile. 

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