stella gaetanoConfprofessioni ha chiesto di inserire nel Ddl sul lavoro Autonomo la revisione delle norme sulle Società tra professionisti.
Auspicandone l’approvazione entro la Legislatura, il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, ha chiesto -in audizione parlamentare- di inserire nel provvedimento dei correttivi alla disciplina delle società tra professionisti. La proposta di Confprofessioni è di introdurre meccanismi che impediscano ai soci di capitale di influire indebitamente sui principi del lavoro professionale e chiarendo il regime fiscale e contributivo degli utili”.

La Società tra professionisti STP è stata introdotta  nel nostro ordinamento come società mono o multi disciplinare regolamentata dal D.M. 8 febbraio 2013 n. 34 ( “Regolamento in materia di società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico, ai sensi dell’articolo 10, comma 10, della legge 12 novembre 2011, n. 183”). Sono stati definiti i modelli di società, l’oggetto della prestazione professionale, le modalità di esecuzione da parte del socio professionista e l’iscrizione nell’Albo unico. La normativa stabilisce che il numero dei soci professionisti e la partecipazione al capitale sociale dei professionisti deve essere tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci.

Bandi europei- Il Jobs act sugli autonomi ha riconosciuto l’equiparazione tra liberi professionisti e imprenditori, ai fini dell’accesso ai bandi europei e la possibilità per i liberi professionisti di aderire a contratti di rete. Su questo fronte un ulteriore miglioramento, segnalato da Stella, punta ad allargare il contratto di rete non solo ai bandi e gare d’appalto, ma anche ad altre attività economiche diverse.

Sicurezza sul lavoro– Altro punto centrale del ddl sul lavoro autonomo riguarda la revisione delle norme in materia di salute e sicurezza negli studi professionali. «Occorre riformulare la normativa vigente nella direzione di una maggiore attenzione alle diverse peculiarità delle organizzazioni di lavoro, non appiattendo le regole al modello della grande impresa» ha sottolineato Stella durante l’audizione. «La delega proposta dovrà essere attuata urgentemente in maniera compiuta ed attenta, coinvolgendo le categorie professionali, in modo da superare il rigido apparato di regole formali e il pesante sistema sanzionatorio».

Remissione di attività della PA– Ribadito anche che «i liberi professionisti rappresentano la risorsa più preziosa per agevolare lo snellimento delle procedure amministrative», ma  «il trasferimento ai liberi professionisti di attività attualmente svolte dalla pubblica amministrazione non deve tradursi in un aggravio di adempimenti, oneri e responsabilità a carico dei professionisti, senza un’adeguata contropartita economica».

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