Anziane che di corsa fanno il giro dei surgelati, si fermano un secondo a leggere un’etichetta e subito vengono richiamate all’ordine dalla voce del padrone: “bau”. È il loro cane legato fuori dal supermercato che le spinge a correre alla cassa, pagare, e accertarsi che l’amico a quattro zampe stia bene.

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a luino il supermarket col carrello per cani 4 di 10

Gianfranco Galantini, imprenditore quarantenne, non ne poteva più di queste scene al supermercato Unes di Luino e ha quindi pensato di dotare il punto vendita di via Verdi di una manciata di carrelli appositamente predisposti per accogliere i cani.

Si tratta in realtà di una trovata abbastanza funzionale, e a prima vista neppure eccessivamente dispendiosa: nella “prua” del carrello, la parte anteriore, viene montato un pannello in metallo così da non dare fastidio alle zampe degli animali, altrimenti a contatto diretto con la retinatura metallica del fondo. E stop.

Sono stati messi dei cartelli che avvisano la clientela della possibilità di usufruire del servizio gratuitamente.

«Siamo il primo supermercato in città che adotta questa scelta, e per quanto ne so anche i primi in provincia di Varese e fra i primi in Italia – spiega Galantini, che gestisce il “super” col sistema del franchising – . Sottolineo che è una scelta di questo pinto vendita, e non di catena: abbiamo semplicemente avuto un occhio di riguardo per i nostri clienti. La legge, una norma regionale, dà la possibilità ai cani di entrare al supermercato ma ad alcune condizioni: debbono essere trasportati in borsa o in braccio al padrone e devono tenere il guinzaglio. Già per i cani di media taglia questo non sempre è possibile. Molti clienti li lasciavano legati fuori nella zona ingresso, e avevano problemi a fare la spesa».

Da qui l’idea del carrello per cani, che da qualche settimana è disponibile all’ingresso, proprio dietro le casse. Il cliente appoggia il cane all’interno, si fa il giro senza problemi, depone la spesa nel carrello in una zona separata rispetto al punto in cui alloggia l’animale, va alla cassa e paga. Poi il personale del punto veneta disinfetta il carrello, pronto per un altro cagnolino.

Sorprese? «Ma no, gli animali sono bravi e docili, per ora solo qualche cane ha abbaiato la prima volta che è stato messo dentro: non era abituato, si trattava di una cosa nuova. Per ora nessuna difficoltà» spiega Galantini, anche lui proprietario cani.

Il vantaggio è evidente e non solo per il cliente; il commerciante vede aumentare i tempi di permanenza di chi deve fare la spesa, tempi non più dettati dalla fretta per il cane legato fuori.

È passata la Pasqua, con molti turisti stranieri arrivati in città: come l’hanno presa, per esempio, i tedeschi? «Dalle quattro chiacchiere con molti dei clienti oramai abituali giunti dall’estero per le vacanze ho appreso che ad esempio in Germania questo servizio non c’è. Molti stranieri sono rimasti colpiti dalla novità. Ma c’è da dire che in alcuni ho notato qualche disappunto: non dappertutto la sensibilità per gli animali da compagnia è così viva come nel nostro Paese».

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