Roma, 10 maggiof 2017 – FUFI è sempre più nerd. Il cappottino per uscire, ormai, è superato e anche cani e gatti stanno diventando, grazie ai loro padroni, ipertecnologici. E se il localizzatore gps per i nostri migliori amici ha una sua reale utilità, visto che permette di ritrovarli in caso di smarrimento, altri gadget lasciano un po’ più perplessi. Puppy Tweets, ad esempio, consente a Fido di farci sapere via Twitter come se la sta passando. Il sensore, che costa una trentina di dollari, si attacca al collare e analizza i movimenti dell’animale per poi spedire nel cyberspazio messaggi destinati a segnare un prima e un dopo per l’umanità, come «Perché? Perché io posso» o «Ho scovato un angolino al sole, mi troverai qui quando tornerai a casa».

Il mercato di accessori e prodotti per l’igiene degli animali è in espansione da anni. Nel 2015 il settore ha fatto registrare un fatturato, secondo l’ultimo rapporto Assalco-Zoomark, di oltre 67 milioni di euro, con un incremento delle vendite del 2,4%. «E anche nel 2016 – spiegano gli analisti – ci sarà una crescita». Un’opportunità da cogliere che non è sfuggita anche a chi si occupa di lusso. Tra i gadget più esclusivi che si possono comprare – perché alla fine ognuno può spendere i propri soldi come più gli pare – c’è anche una borsa per cani griffata Louis Vuitton che costa circa 2mila euro, mentre con 900 dollari circa ci si può portare a casa una raffinatissima ciotola di Versace, con motivi che rimandano all’antica Grecia, ottima per ospitare acqua e crocchette.
 
NON TUTTI, ovviamente, sono disposti a sborsare queste cifre per far vivere i propri cani come degli sceicchi. «Quasi l’80% di chi ha un animale – si legge nell’utimo rapporto Eurispes – non spende più di 50 euro mensili per il proprio pet». Considerando che il 33% degli italiani ha almeno un animale domestico in casa (anche se secondo Assalco-Zoomark a questa cifra va aggiunto un ulteriore 10 per cento), si tratta comunque di moltissimi soldi: se si somma al mercato dei gadget quello del cibo, infatti, si arriva a un fatturato che sfiora i due miliardi di euro.
 
E COSÌ non stupisce che ci siano centri specializzati nell’organizzare feste di compleanno per Fido. Lo staff, in questi casi, pensa proprio a tutto: se al nostro cane, ad esempio, mancano amici a quattro zampe con cui spegnere le candeline, una schiera di comparse pelose – decisiva per ottimizzare al massimo i selfie – è pronta a essere reclutata. Il costo per questa esperienza, che per ora ha preso piede soprattutto tra Roma e Milano, varia dai 500 ai 700 euro.
Molti centri offrono percorsi rilassanti e massaggi. Nella capitale, i cani più esigenti frequentano La Vecchia Fattoria, una beauty farm per animali domestici che mette a disposizione palestre, piscine, parrucchieri ed estetiste. A Milano, invece, dove si trova For Pets Only Beauty & Spa, Fido e Milù possono rilassarsi tra candele profumate e trattamenti con oli essenziali.
 
TRA LE ULTIME tendenze, c’è anche il doga, ovvero lo yoga per cani. I padroni si cimentano in complicate posizioni assieme ai loro fidi compagni di avventure. Cosa c’è di meglio che lanciarsi in un Chakrasana (la posizione del ponte) con Bobby appollaiato sulla pancia? Beh, i maestri tradizionali di yoga non sono proprio convinti che funzioni. «Il doga corre il rischio di ridicolizzare una pratica antica di 2.500 anni, trasformandola in un capriccio. Vivere in armonia con tutti gli esseri viventi, compresi i cani, è un principio dello yoga, ma la palestra – spiega l’istruttrice Julie Lawrence al New York Times – non è il luogo adatto dove esprimerlo».
 

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