La sindrome vestibolare del cane è una patologia relativamente frequente, soprattutto nei soggetti anziani, che genera grande preoccupazione nel proprietario a causa della presentazione drammatica: il cane perde l’equilibrio, appare disorientato e nei casi più gravi, rotola.

Il sistema vestibolare modifica la posizione degli occhi, del tronco e degli arti in risposta a cambiamenti di posizione della testa al fine di mantenere l’equilibrio.

Il sistema vestibolare viene classicamente suddiviso in una parte periferica ed in una centrale: il sistema vestibolare periferico è costituito da particolari recettori situati nell’orecchio interno e dal nervo vestibolare; il sistema vestibolare centrale è invece composto dai nuclei vestibolari situati nel tronco encefalico e dalle connessioni con il cervelletto.

Il sintomo più caratteristico di una disfunzione del sistema vestibolare è la cosiddetta “testa ruotata” o “head tilt”, vale a dire l’inclinazione della testa su un lato, per cui un orecchio si trova più in basso dell’altro. Nella maggior parte dei casi la testa è ruotata dal lato della lesione: se la lesione è a destra, ad esempio, l’orecchio “più basso” sarà il destro.

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Altri sintomi clinici che possono essere associati alla rotazione della testa sono l’andatura con ampia base d’appoggio (il cane cammina “a gambe larghe”), la tendenza a cadere su un lato, fino al rotolamento su un fianco nei casi più gravi, lo strabismo vestibolare, cioè la dislocazione ventrale o ventro-laterale dell’occhio dal lato della lesione, ed il nistagmo, cioè movimenti rapidi degli occhi.

La sindrome vestibolare può in alcuni casi essere associata a paresi o paralisi del nervo facciale o alla sindrome di Horner. La paralisi del nervo facciale provoca un’asimmetria del muso, come se un lato fosse “addormentato”: palpebra e labbro “cadenti” e possibile colìo di saliva. La sindrome di Horner determina invece miosi (restringimento di una pupilla), enoftalmo (un occhio “infossato”), procidenza della terza palpebra e ptosi palpebrale (palpebra “cadente”).

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Ringrazio l’amico Russell per essersi prestato come modello

Nel cane anziano può manifestarsi la sindrome vestibolare geriatrica, una patologia dalla causa sconosciuta che provoca i sintomi descritti per la sindrome vestibolare ma che si risolve nell’arco di 24-48 ore senza necessità di terapie. In alcuni casi, però, l’head tilt e l’atassia, cioè l’incoordinazione durante la camminata, possono essere sequele permanenti. Una forma analoga può manifestarsi a qualsiasi età nel gatto; anche in questo caso la causa rimane attualmente sconosciuta.

Quando ci si trova di fronte ad un paziente con i sintomi clinici sopraelencati è necessario procedere ad una visita completa e ad un accurato esame neurologico al fine di stabilire se la sindrome vestibolare sia centrale o periferica.

Le cause di sindrome vestibolare sono numerose e comprendono malattie vascolari quali emorragie o infarti, patologie infiammatorie come otiti medie e/o interne, malattie infettive come cimurro o toxoplasmosi, traumi, neoplasie e malattie degenerative.

In tutti i casi è molto utile effettuare un esame completo del sangue sia perché può fornire informazioni utili riguardo la patologia in atto sia perché spesso è necessario ricorrere all’anestesia per sottoporre il paziente ad esami collaterali che consentano il raggiungimento di una diagnosi.

La causa più frequente di sindrome vestibolare periferica è l’otite media e/o interna. Qualora si sospetti un’otite è necessario sottoporre l’animale ad un’otoscopia in sedazione: in un animale sveglio è infatti possibile effettuare solo un esame rapido della porzione più esterna del condotto uditivo.

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L’esame otoscopico permette di valutare la presenza di corpi estranei, quali spighe (comunemente detti forasacchi o “peru-peru”) che possono essere responsabili anch’essi di rotazione della testa, simulando così una sindrome vestibolare, e di riscontrare altre patologie o fattori predisponenti quali parassiti, eccessiva produzione di cerume, tumori, polipi e peli in numero eccessivo. Dopo aver terminato l’otoscopia e l’eventuale prelievo di campioni da sottoporre ad antibiogramma si procede al lavaggio abbondante della parte affetta.

La presenza di otite media può inoltre essere indagata nella stessa seduta tramite uno studio radiografico delle bolle timpaniche, che richiede proiezioni non effettuabili con l’animale sveglio.

Qualora persistano dubbi, si evidenzino lesioni sospette oppure non ci sia adeguata risposta alla terapia, si consiglia l’esecuzione di una TAC o di una Risonanza Magnetica.

La terapia delle otiti medie prevede lavaggi quotidiani con detergenti appositi e l’utilizzo di un antibiotico ad ampio spettro in attesa dei risultati dell’antibiogramma ottenuti dai campioni prelevati nel corso dell’otoscopia. La terapia antibiotica deve essere protratta a lungo, generalmente 4-6 settimane. Nei primi giorni è anche possibile associare prednisolone per ridurre il fastidio del paziente ed evitare che si verifichino lesioni da autotraumatismo secondarie a grattamento o a scuotimento della testa.

In caso di otiti croniche o refrattarie al trattamento medico è spesso necessario ricorrere all’apertura chirurgica della bolla timpanica.

Nel caso in cui l’esame neurologico evidenzi invece una sindrome vestibolare centrale, localizzata cioè al tronco cerebrale o al cervelletto, il protocollo prevede l’esecuzione di un esame completo del sangue associato a controlli della funzione cardiocircolatoria quali ECG e/o ecocardiografia, a studio radiografico del torace e a ecografia addominale. Tali esami, più che ai fini diagnostici, sono utili ad un inquadramento generale del paziente per valutare il miglior percorso da intraprendere caso per caso. Per raggiungere una diagnosi, dopo l’esecuzione degli esami elencati, le sindromi vestibolari centrali andrebbero indagate mediante Risonanza Magnetica, a volte associata a prelievo di liquido cefalorachidiano.

La terapia, medica o chirurgica, è variabile in base alla patologia diagnosticata.

Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello.

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