Dai trenini alle bamboline, dai giochi elettronici a un libro. Sono tanti i regali di Natale ricevuti quando eravamo bambini e che sono rimasti nella nostra memoria. Quasi tutti però, dopo qualche anno, finiscono in soffitta. Dimenticati in qualche scatolone impolverato. Proprio per questo regalare un cane a Natale è una scelta da ponderare molto bene. «Non è un oggetto, ma un cambiamento di vita. Qualcosa che deve essere fatto coinvolgendo tutta la famiglia. Già il fatto che lo si “regali” può sbilanciare sin dall’inizio la relazione fra il bambino e il cane. Il piccolo umano può interpretare il regalo come un qualcosa di dovuto, di cui è proprietario. Mentre il cane, cucciolo o adulto che sia, è un essere vivente con cui condivideremo la nostra quotidianità per molti anni» ci dice Simone Dalla Valle, educatore cinofilo, autore di libri e conduttore del programma tv “Missione cuccioli”. Con lui abbiamo cercato di raccogliere sette buoni motivi per non regalare un cane come regalo di Natale. 

1. Serve un piano condiviso  

Il cane non deve essere solo un regalo, ma soprattutto non deve essere una sorpresa da “scartare” sotto l’albero. È una decisione che deve essere presa coinvolgendo tutta la famiglia e sapendo che tutti dovranno prendersene cura. Un percorso da intraprendere molto prima di Natale: un cane non si regala, ma bisogna farne la giusta conoscenza. 

2. Scegliere il cane giusto  

Film, serie tv e pubblicità ci fanno innamorare dei cuccioli. Quando si guarda un quattrozampe scodinzolante che corre e si inciampa dietro rotoli di carta igienica è difficile non innamorarsene. Ma è il cane giusto per noi? Quell’animale crescerà, e non poco. Quello della pubblicità dei rotoloni è un Labrador e da grande peserà fra i 25 e 36 chili. Non proprio un Chihuahua. Pensateci bene: sia che lo acquistiate o che lo adottiate, fatevi un “esame di coscienza” e cercate di capire come è la vostra vita. Non quella dei giorni di riposo delle vacanze, ma quelli veri con mille impegni. Oggi è un cucciolo, fra qualche mese sarà un cane adulto. 

3. Uno spazio che il cane possa chiamare casa  

Guardatevi intorno e cercate di immaginare se al vostro futuro cane piacerà casa vostra. Avrà spazio sufficiente? E non ci riferiamo solo ai centimetri quadrati della sua cuccia. Ma a molti altri aspetti. Un esempio? L’arredamento: se siete collezionisti di oggetti in vetro o porcellana, è meglio che questi possano avere dei luoghi sicuri in cui poter essere custoditi. Piccoli accorgimenti per vivere tutti più sereni. 

3. Le feste di fine anno sono un periodo stressante  

Quando un cane entra nella vostra casa, soprattutto se è un cucciolo, ha bisogno di conoscere il nuovo mondo che lo circonda. Ha bisogno di capire la sua nuova famiglia e di ricevere le prime fondamentali indicazioni educative. Il periodo natalizio è invece un periodo pieno di stimoli che alla fine possono essere fonte di distrazione e stress. Negli ultimi giorni dell’anno gli umani si concedono vizi, a tavola e nei comportamenti quotidiani, che poi in realtà spesso poi non continuano, mentre possono rimanere impressi nel cane disorientandolo. 

Senza poi parlare del Capodanno dove sicuramente non dovrete lasciarlo solo a combattere la paura per i botti. 

4. È un periodo freddo  

Il cucciolo è un animale molto fragile. E chi lo fa per business questo aspetto spesso non lo prende in considerazione: l’importante è che il desiderio di Natale venga esaudito. Però gli ultimi giorni dell’anno cadono in pieno inverno. Rompere questa tradizione commerciale sarà un po’ meno di moda, ma molto importante per il bene degli animali. 

5. Il Natale alimenta un business non sempre sano  

Sono molti gli allevatori che fanno il loro lavoro con serietà e professionalità. Ma spesso la corsa al regalo natalizio spinge molte persone ad atteggiamenti criminali: avere un cucciolo per Natale significa che le cucciolate devono essere ben calcolate e in questi giorni si moltiplicano i sequestri dei traffici illegali, soprattutto dai Paesi dell’est. Cagnoline usate come se fossero macchine per produrre, cuccioli caricati in macchina senza alcun controllo medico. E poi arriva il dramma: qualche mese dopo Natale si riscontrano problemi fisici, spesso così gravi da portare alla morte. 

6. Una questione di costi  

Aprire le porte di casa a un animali comporta una serie di costi che non si possono non considerare. Al di là della spesa per l’acquisto di un cane di razza (spesso elevata… se pensate di fare un buon affare, allora vuol dire che c’è qualcosa che non va.. leggete il punto precedente). Adottato o acquistato, il quattrozampe cresce e con lui le esigenze di controlli e cure veterinarie: negli ultimi anni sono in molti ad aver portato cani di razza pura ai canili perché, con la crisi economica, costavano troppo. Lui farà parte della vostra famiglia, e, si spera, almeno per 10-15 anni. Non può essere considerato solo un costo. Meglio pensarci prima.  

6. Un percorso pieno di responsabilità  

Per un bambino crescere con un cane è un’esperienza meravigliosa: riuscire a comprendere il suo mondo permetterà al piccolo umano di acquisire maggiore sensibilità e senso di responsabilità. Dalle cose più semplici a quelle più importanti: bisognerà mettersi la giacchetta e andare a portarlo a fare una passeggiata anche quando fa freddo; raccogliere le sue feci; imparare a capirne il carattere ed educarlo. Soprattutto questo ultimo aspetto diventa fondamentale: spesso si vedono bambini che corrono con i cuccioli, li riempiono di stimoli senza dare loro regole ed educazione. Se da grande avrete un cane correre ovunque e non ascolterà le vostre indicazioni, non date la colpa al quattrozampe. Se avrà dei problemi comportamentali con i bambini, dovrete ripensare a quanto fatto nei primi mesi di convivenza. 

E allora che cosa fare?  

Se vostro figlio vuole un cane, esiste un’ottima soluzione per metterlo realmente alla prova: basta telefonare al canile rifugio più vicino, spiegare ai volontari i desideri del piccolo umano e chiedere se potete dare una mano. Spesso è possibile affiancarli nelle passeggiate. Parlare con i volontari e farsi raccontare le esperienze delle altre persone: chi lavora in canile vorrebbe trovare una casa a tutti gli animali ospitati, ma prima di darli in adozione vogliono sincerarsi che possa davvero trovare una buona famiglia. Essere riportato indietro per il cane è un’esperienza di abbandono molto difficile da superare. 

Un bel gesto potrebbe anche essere quello di portare coperte o cibo, i canili ne hanno sempre bisogno. 

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Tra gli altri, Simone Dalla Valle è autore di due libri utili per chi deve decidere di far entrare in casa sua un cane: 

Come (e perché) scegliere un cane (ediz. Tea Libri) 

Un cane per tutta la famiglia (ediz. De Agostini) 

*****AVVISO AI LETTORI******

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