vet in rosaGrazie a Confprofessioni, si apre un nuovo canale di finanziamento per facilitare l’accesso al credito da parte delle libere professioniste.
Confprofessioni ha sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le pari opportunità il Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili. Il Protocollo avrà validità fino al 31 dicembre 2017 per consentire alle libere professioniste di beneficiare delle misure di sostegno per l’accesso al credito.

Viene così esteso alle libere professioniste il patto per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili, avviato nel 2014, con l’obiettivo di contrastare il divario retributivo di genere e favorire l’imprenditorialità femminile negli studi.

Studi professionali a prevalente partecipazione femminile– Il Protocollo prevede un piano di interventi mirati a sostegno dell’accesso al credito per gli studi professionali a prevalente partecipazione femminile e vede l’adesione di numerose banche e intermediari finanziari, che hanno messo a disposizione uno specifico plafond per concedere finanziamenti a condizioni competitive rispetto alla normale offerta di mercato. I finanziamenti potranno, tra l’altro, beneficiare della garanzia speciale del Fondo di garanzia per le PMI, con conseguente possibile miglioramento dei costi.

Agevolazioni “in rosa”-  I finanziamenti concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari si articolano su tre linee di intervento:
Donne start up mira a sostenere le libere professioniste nella fase di creazione di nuove imprese o dell’avvio della professione;
“Investiamo nelle donne” nella fase di realizzazione di nuovi investimenti;
– “Donne in ripresa” nella fase di eventuale situazione di difficoltà nel corso dell’attività d’impresa.

Il Protocollo prevede, inoltre, la possibilità per le libere professioniste e per le lavoratrici autonome di chiedere, per una sola volta, la sospensione del rimborso del finanziamento, fino a 12 mesi, senza garanzie aggiuntive, in caso di: maternità; grave malattia della stessa, del coniuge o convivente, o dei figli anche adottivi; malattia invalidante di genitori, parenti o affini che siano conviventi.

«La presenza femminile nel mondo professionale è in costante aumento, nonostante permanga ancora un deplorevole divario retributivo di genere che penalizza proprio le donne- ha dichiarato il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella. L’adesione di Confprofessioni al Protocollo d’intesa “rappresenta un ulteriore segnale di attenzione verso le problematiche di accesso al credito che colpiscono le categorie e, in particolare testimonia la nostra volontà di garantire pari opportunità all’interno delle professioni, favorendo nuove fonti di finanziamento per gli investimenti, l’avvio di start up professionali e il rilancio della libera professione al femminile”- ha concluso Stella”.

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