Vittorio Sgarbi torna sull’esposto presentato dall’Aidaa contro di lui e il suo “capre” e pubblica sul suo profilo Facebook un video di risposta all’Associazione italiana difesa animali e ambiente: “Dirò capra quanto voglio. E voi siete dei cani”.

E’ questa in estrema sintesi la reazione del critico d’arte alla “provocazione” dell’associazione animalista che aveva inltrato un esposto alla procura di Ferrara chiedendo di verificare se l’uso del termine “capra” sia un “incitamento al maltrattamento degli animali”.

Sgarbi nel video inizialmente disserta sull’associazione “cane” e “Dio”, per poi concludere rivolgendosi direttamente all’Aidaa: “Essendo voi cani e non capre, avete rotto i c…, i miei. Quindi intendo dire che dirò capre quanto voglio, con ciò ritenendo di non offendere né la capra né l’uomo”.

Anche l’Aidaa, attraverso il suo presidente Lorenzo Croce, pubblica un video di spiegazioni (sul canale Youtube dell’associazione) sul senso dell’esposto-provocazione a Sgarbi. “Abbiamo scelto un personaggio noto – dice Croce – perché abbiamo intenzione di fare un glossario, un vero e proprio elenco di nomi di animali che vengono utilizzati in senso spregiativo. Perché vogliamo una volta per tute che la gente capisca che non è giusto utilizzare il nome di un animale come qualcosa che porta iella o altro. Dietro questi detti che sembrano innocui si nasconde spesso la cattiveria della gente nei confronti degli animali”. Insomma, una provocazione a fin di bene, secondo le parole di Croce, che dichiara di aver apprezzato l’ironia di Sgarbi nella prima risposta data all’Aimaa. Chissà se apprezzerà anche il video con la seconda risposta del professore.

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