Brescia, 24 ottobre 2017 – Non è tutto velenoso ciò che striscia, eppure i serpenti bresciani rischiano di fare una brutta fine. A lanciare l’allarme è Vincenzo Ferri, naturalista, dal 1985 ricercatore in campo erpetologico, che in Val Sabbia si è speso molto per la salvaguardia dei rospi bufo bufo. Ora, però, segnala che molte minacce incombono anche sulle specie (5 o 6) di serpenti valsabbini. «C’è una tendenza diffusa a scambiare per vipere ogni rettile avvistato. C’è una scarsa conoscenza di questi animali – spiega – che vengono segnalati come pericolosi anche se non lo sono, e quindi sono minacciati dall’uomo». Ferri ha scritto a diversi enti, tra cui la Prefettura, la Comunità montana, per segnalare le criticità rilevate attorno al lago di Bongi, nel comune di Mura e Pertica Alta, dove è attivo un progetto a tutela dei rospi con le Gev di Valle Sabbia e della Provincia di Brescia e il tutoraggio di ENEL Power.

Dai giri di ricognizione attorno al lago è emerso che i rettili rischiano di soccombere durante l’attraversamento della strada lungo il lago. Da qui la richiesta alle istituzioni di intervenire, con lavori che richiederebbero poche decine di migliaia di euro. Allo stesso tempo si richiede «alla società Enel Green Power l’urgente messa in sicurezza degli accessi ai cassoni di sostegno della diga del Lago di Bongi, affinchè anfibi e piccola fauna, attratti dallo stillicidio d’acqua, non vi finiscano più intrappolati». Per garantire la biodiversità della vallata è necessaria anche una maggiore conoscenza dei rettili. Da qui la proposta di un progetto di formazione, che coinvolgerebbe in primo luogo le Guardie ecologiche volontarie della Provincia, che sono già adeguatamente esperte di fauna. «L’idea sarebbe di formarne una decina, perché possano essere capisaldi sul territorio e dare risposte sicure ed immediate in tutti i casi di interazione negativa tra uomini e serpenti».

Secondo punto del progetto consiste in una sorta di censimento, per avere una completa e capillare conoscenza della distribuzione delle specie, partendo da un almeno un comune valsabbino, che potrebbe essere Mura. «Il motivo? Ho già molti dati da ricerche personali riguardanti questo piccolo comune. Inoltre, è stata pubblicata su Facebook una foto di una vipera marasso che sarebbe stata osservata proprio nei dintorni di questo abitato. Questa specie dovrebbe trovarsi solo sopra i 1700 metri nel bresciano. Se la presenza di questa vipera fosse confermata, sarebbe un dato eccezionale per la zona vasta. E avremmo una specie in più nel sito».

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