«La nostra missione è quella di creare legami affettivi tra uomo e animale e, grazie al progetto, siamo riusciti a riallacciare e a consolidare un grande rapporto d’amore che si era interrotto per cause di forza maggiore». Sono le parole, in una nota, di Valentina Mino, presidentessa della Sezione Enpa di Mira (Venezia), in merito al progetto “Una casa per Tobia”. «Conosciamo da tempo il cane Tobia e la sua proprietaria, Flora, che abbiamo spesso aiutato con la gestione del quattro zampe, un bellissimo maltese di 7 anni, per le piccole necessità di tutti i giorni. Così – racconta Mino – quando Flora è stata ricoverata in ospedale, abbiamo accolto Tobia nel nostro rifugio di Mira con l’idea di restituirle il cagnolino non appena fosse superata l’emergenza”. 

Le condizioni di salute della signora si sono dimostrate più gravi del previsto, rendendo necessario l’affidamento a una struttura specializzata. Di fronte al rischio che il legame tra Tobia e Flora di spezzasse, è scattata una sinergia di solidale tra la Asl 3 Serenissima di Venezia, distretto di Dolo -Mirano, già impegnata nella pet therapy, la residenza ’La Salute’ gestita da Veneto Rsa Srl e l’Enpa di Mira. “Se Flora non poteva tornare a vivere con il suo cane nel proprio appartamento, sarebbe stato Tobia a raggiungere la sua proprietaria nella casa di riposo, non appena fosse stato predisposto uno spazio tutto per lui”, scrive L’Ente nazionale protezione animali in un comunicato. 

Le condizioni di salute della signora si sono dimostrate più gravi del previsto, rendendo necessario l’affidamento a una struttura specializzata. Di fronte al rischio che il legame tra Tobia e Flora di spezzasse, è scattata una sinergia di solidale tra la Asl 3 Serenissima di Venezia, distretto di Dolo -Mirano, già impegnata nella pet therapy, la residenza ’La Salute’ gestita da Veneto Rsa Srl e l’Enpa di Mira. “Se Flora non poteva tornare a vivere con il suo cane nel proprio appartamento, sarebbe stato Tobia a raggiungere la sua proprietaria nella casa di riposo, non appena fosse stato predisposto uno spazio tutto per lui”, scrive L’Ente nazionale protezione animali in un comunicato. 

L’idea è maturata la scorsa estate. Oltre al necessario percorso di autorizzazioni amministrative, l’Enpa di Mira, che intanto ha continuato a prendersi cura cane nel proprio rifugio, è impegnata a creare tutte le condizioni per garantirgli una vita serena. A partire dalla realizzazione di uno spazio verde all’esterno, dove Tobia è libero di correre e di avare di un po’ di ’privacy’ canina. Nelle ultime settimane, poi, con il progetto in dirittura d’arrivo, volontari e addetti della residenza hanno avviato un percorso di inserimento graduale, nel corso del quale il cane ha mostrato di essere a suo agio, ha incontrato la sua proprietaria e ha esplorato tutti gli spazi a sua disposizione. 

L’idea è maturata la scorsa estate. Oltre al necessario percorso di autorizzazioni amministrative, l’Enpa di Mira, che intanto ha continuato a prendersi cura cane nel proprio rifugio, è impegnata a creare tutte le condizioni per garantirgli una vita serena. A partire dalla realizzazione di uno spazio verde all’esterno, dove Tobia è libero di correre e di avare di un po’ di ’privacy’ canina. Nelle ultime settimane, poi, con il progetto in dirittura d’arrivo, volontari e addetti della residenza hanno avviato un percorso di inserimento graduale, nel corso del quale il cane ha mostrato di essere a suo agio, ha incontrato la sua proprietaria e ha esplorato tutti gli spazi a sua disposizione. 

Oggi Flora e Tobia sono di nuovo insieme e la presenza del cane sarà di beneficio non solo per la sua proprietaria ma per tutti gli ospiti della struttura. “Siamo grati all’Asl e al suo direttore generale, il dottor Dal Ben; alla dottoressa Noventa; alla direttrice della casa di riposo, la dottoressa Menozzi; alla signora Calzavara e – prosegue Mino – a tutto il personale, per l’attenzione e la sensibilità mostrate nella realizzazione del progetto”. Aggiunge il tesoriere dell’Enpa di Mira, Roberto Martano, che ha curato il progetto: “Speriamo che questa iniziativa possa essere replicata in altre strutture. La gioia di Flora e Tobia dona concretezza al nostro impegno quotidiano e fa conoscere agli animali la parte migliore dell’uomo”. 

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