Ana Moldy Mindrila

Ana Moldy Mindrila, donna non vedente, insieme al suo cane guida, cui un autista di autobus voleva negare l’accesso sul mezzo, «perché di taglia troppo grossa»

«Il cane guida è una grande conquista di libertà per tante persone che hanno difficoltà a muoversi. Tutelare questa nostra libertà significa garantire il diritto di andare con i nostri cani in ogni luogo aperto al pubblico: ristoranti, mezzi di trasporto, scale mobili, alberghi ecc. Stiamo parlando di un vero “compagno di libertà”, sempre disponibile e pronto ad assecondare le necessità di autonomia e di mobilità. Purtroppo, però, ancora oggi, spesso, non viene permesso al non vedente accompagnato dal cane guida di entrare in un ristorante, di prendere un taxi o di utilizzare mezzi di trasporto pubblico, nonostante una norma di oltre quarant’anni – la Legge 37/74, aggiornata successivamente dalla Legge 60/06 – reciti che “il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico”».
Risultano quanto mai opportune, le parole di Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), tanto più ricordando vicende da noi ampiamente denunciate, come quella che costituisce una sorta di “battaglia-simbolo”, per fare accedere i cani guida sulla scala mobile che porta al centro storico di Belluno, o vicende ancor più recenti – che segnaliamo proprio in questa occasione – come quella che ha visto nei giorni scorsi l’autista di un autobus della tratta piemontese Casale Monferrato-Vercelli pretendere di negare l’accesso al mezzo a una donna con disabilità visiva, perché l’animale «era di taglia troppo grossa» (per dovere di cronaca va anche annotato da una parte che gli altri passeggeri sembra siano letteralmente insorti, imponendo all’autista di fare risalire la persona, dall’altra che la Direzione di Stac Autoticino, la Società responsabile della tratta Casale Monferrato-Vercelli, ha annunciato di avere aperto un’indagine interna al fine di accertare i fatti e stabilire eventuali responsabilità, dissociandosi da ogni eventuale discriminazione).
«Ogni rifiuto di questa nostra libertà – aggiunge Barbuto – costituisce una violazione dei nostri diritti umani basilari. A questi diritti non potremo mai rinunciare e sarà nostro dovere difenderli in ogni sede e con ogni mezzo».

Le dichiarazioni del Presidente dell’UICI arrivano in fase di presentazione della Giornata Nazionale del Cane Guida per Ciechi del 16 ottobre, iniziativa anch’essa quanto mai opportuna, istituita dalla stessa UICI nel 2006, per portare all’attenzione del grande pubblico il tema della mobilità e della facile circolazione.
Per l’occasione, come già lo scorso anno, l’UICI di Roma ha organizzato una passeggiata per le vie della Capitale, cui parteciperanno i soci accompagnati dai loro cani guida, arrivando in tarda mattinata in Piazza del Campidoglio, dove il Presidente dell’Assemblea Capitolina e altre autorità incontreranno la delegazione. Successivamente, sempre in Piazza del Campidoglio, vi sarà una dimostrazione delle scuole cani guida, mentre nel pomeriggio, a SlashRadio (la web radio dell’UICI), andrà in onda una trasmissione radiofonica con la partecipazione delle scuole cani guida e l’intervento da parte di utenti di tutta Italia.

«Oltre ad essere un amico impagabile – dichiara in conclusione Giuliano Frittelli, presidente dell’UICI di Roma – il cane guida è anche un “ausilio insostituibile” per la mobilità della persona con disabilità visiva. Purtroppo, a volte, questa realtà non è sufficientemente conosciuta e accolta e per questo riteniamo che incontrare la cittadinanza lungo il percorso e in seguito le rappresentanze istituzionali, possa essere un momento di fondamentale sensibilizzazione della città». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Chiara Giorgi ([email protected]).

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