Lunedì, 08 Febbraio 2016 10:39

chihuahuaVide il proprio chihuahua mortalmente aggredito nella sala d’attesa. Chiesti 15 mila euro di risarcimento.
La vertenza, che ha mosso i primi passi mesi fa, ora è entrata nel vivo davanti al tribunale civile di Pavia cui si chiede di accogliere la richiesta risarcitoria di 15 mila euro. In giudizio vengono chiamati la padrona del cane «omicida» e la clinica veterinaria. Si è rinunciato, invece, a citare il medico che si occupava di quell’animale. Mentre veniva sottoposto a un esame clinico sfuggì al controllo del sanitario e della proprietaria, piombò come un fulmine nella sala d’attesa, dove si trovavano l’impiegata con il marito e il cagnolino, e uccise la bestiola. La padrona ne subì uno choc «inaudito».

Per il suo legale, il chihuahua aveva per lei un valore inestimabile. «Nessun giudice lo può ripagare ma può essere risarcito il danno. In questo senso si è comportato anni fa il tribunale civile di Rovereto, chiamato a giudicare su un caso pressoché analogo, ma ancor oggi è difficile far riferimento a sentenze in materia perché solo di recente la giurisprudenza italiana ha iniziato a porre al centro dell’interesse il rapporto uomo-animale considerato sempre più oggetto di una giusta tutela al contrario di quanto da tempo avviene in tante altre nazioni» fa sapere il legale

La padrona del cane era assicurata. I responsabili della clinica veterinaria escludono ogni responsabilità. La proprietaria della vittima, invece, ritiene che la porta dello studio medico non fosse chiusa visto che il cane lì sottoposto a esami, potè fuggire. (fonte)
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