La contestata ordinanza del sindaco Caprioglio sui cani resta in vigore. La mozione dei 5 Stelle che ne chiedeva il ritiro, è stata stoppata da un emendamento presentato da Emiliano Martino votato dalla maggioranza di centro destra (18 a favore) che propone di recepire il testo dell’ordinanza nel regolamento di convivenza civile. Un colpo di scena che ha provocato la reazione degli animalisti che hanno protestato vivacemente, dopo che nel corso della seduta erano stati più volte ripresi dal presidente del Consiglio, Renato Giusto. Intervento anche del sindaco che ha spiegato i motivi della sua ordinanza.
Il consigliere dei 5 Stelle Salvatore Diaspro ha parlato di un’ordinanza sui cani vessatoria che colpisce tutti i cittadini, «anche quelli che puliscono e che a nostro avviso sono la maggioranza». Un’ordinanza che può fare rischiare di essere denunciati per maltrattamento di animale «perchè basta immaginare la scena con il padrone che trascina via il cane per non fargli fare il bisogno». Un’ordinanza ancora che, sempre per Diaspro, limita la circolazione delle persone «che potrebbero scegliere di evitare di arrivare nel centro storico. E ho testimonianze dirette di persone che non vengono più in piazza Sisto». Diaspro ha ribadito che il provvedimento del sindaco presenta profili di illegittimità, non ha motivi di necessità e urgenza.
Il consigliere Manuel Meles dei 5 Stelle ha parlato a sua volta di un’ ordinanza inattuabile «che istiga a delinquere». E poi: «Siamo diventati lo zimbello. È un divieto assurdo, ci hanno preso in giro su tutte le tv nazionali. Mi chiedo, ma come fanno in altre città dove hanno i portici come Savona? I nostri legali sono pronti a fare ricorso. Questa ordinanza illegittima»
Poi ha preso la parola il consigliere del Pd Barbara Pasquali: «In questo periodo sono stati messi gruppi di persone gli uni contro gli altri. Abbiamo cittadini che con i cani non vengono in zone della città perchè si sentono in imbarazzo se mai l’animale dovesse sporcare. Torniamo al buon senso. Ascoltiamo queste persone. Capiamole. Io vivo nel centro storico e non mi sembra che ci sia stato un miglioramento dopo questa ordinanza. L’Amminisdtrazione deve fare un passo indietro».
Daniela Pongiglione di «Noi per Savona»: «Ascoltiamo tutti i cittadini. I proprietari di cani devono essere presi in considerazione, ma anche la maggioranza che non ha il cane ha diritto di essere ascoltata. Non è possibile che la città si divida per un problema del genere. Invito i due fronti a fare una riflessione di doverosa convivenza. In una città pulita vivono tutti bene. Pensiamo ai disabili, agli anziani, ai non vedenti, alle mamme con i passeggini, i bambini che corrono. Posso condividere di evitare la multa a chi pulisce. Si dovrebbero combattere piuttosto altre battaglie ambientali, contro inquinamento, per gli spazi verdi, lo stop al cemento, per un polo crematorio per gli animali»
Marco Ravera di Rifondazione: «Questa è un’ordinanza sbagliata e va superata. È da ritirare. C’è già un regolamento. Questa maggioranza ha però fatto anche di peggio».
La replica del sindaco Ilaria Caprioglio: «Preciso che non mi sono inventata nulla perchè già in passato nell’articolo 25 del regolamento comunale, che poi era stato abrogato, era fatto obbligo di evitare che gli animai facessero i bisogni sotto i portici e sui marciapiedi. L’ordinanza ha coperto una lacuna, quella della carta etica che regola solo la deiezione ma nulla dice sulle minzioni. Nella ratio dell’ordinanza c’era poi un momento di emergenza per il decoro e la situazione igienico sanitaria evidenziato attraverso mail, lettere, da persone che sono venute nel mio ufficio, cittadini. È un provvedimento nato per porre attenzione sulla necessità di contemperare interessi di tutti, proprietari di cani e non. Se potessimo mandare operatori ecologici ogni giorno a pulire la città non ci sarebbero problemi, ma non possiamo permettercelo. Questo è lo scopo dell’ordinanza». Poi un’apertura verso i proprietari dei cani: multa sempre se gli animali fanno la pipì sotto i portici, ma non invece se la fanno sul marciapiede, ma a patto che il padrone pulisca.
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