Lion eggLa Food Standards Agency lancia una consultazione sulla revisione delle indicazioni di sicurezza alimentare che da 15 anni vengono date ai cittadini del Regno Unito.
Una relazione dell’ Advisory Committee on the Microbiological Safety of Food (ACMSF) potrebbe indurre la FSA a rivedere il bando del consumo di uova di crude in alcune categorie di consumatori vulnerabili, come le donne in gravidanza, ma anche i giovani e gli anziani. L’indicazione di non consumarne è stata adottata dalla Food And Drug Administration nel 1990, ma un nuovissimo parere dell’ACMFS potrebbe aprire nuovi scenari.

John Coia, presidente del gruppo di esperti ad hoc ACMSF sulle uova ha spiegato che il Comitato sui rischi microbiologici ha rilevato “una notevole riduzione del rischio di Salmonella nelle galline del Regno Unito. Ciò vale in particolare per le uova prodotte sotto con il sistema Lion Egg (il 90% delle uova consumate nel Regno Unito) o sistemi equivalenti- ha spiegato. Di conseguenza, il Comitato “invita ad estendere l’indicazione di consumo, sia crude che poco cotte, non solo ai consumatori in buona salute ma anche ai gruppi vulnerabili”.

Allo stato attuale, l’indicazione della FSA ai consumatori britannici è che mangiare uova crude, poco cotte (con tuorlo ancora colante) oppure cibi contenenti uova non perfettamente cotte “può causare intossicazione alimentare” e per questo ne è sconsigliato il consumo ai gruppi vulnerabili. Dopo il parere dell’ACMSF, la FSA ha indetto una consultazione pubblica fino al 16 settembre allargata a tutti gli addetti del settore, dagli operatori sanitari alle industrie

L’eradicazione della salmonella tra le uova Red Lion – spiega un articolo di Focus on line- può essere attribuita a regole “garanzia di qualità”: le vaccinazioni contro i due principali tipi di salmonella, il mantenimento delle uova al fresco durante il trasporto dalle fattorie ai punti vendita al dettaglio, l’innalzamento dei controlli, e il miglioramento dell’igiene negli allevamenti, compreso il controllo dei roditori. Proprio per questo l’Agenzia precisa che: “Le uova prodotte in regimi diversi dall”Uk Lion Code’ (e dai suoi equivalenti) o ancora le uova di specie diverse dalle galline (quaglia, anatra e così via) comportano un rischio più elevato di contaminazione da salmonella e non dovrebbero essere utilizzate per cibi crudi o poco cotti”.

Norme più restrittive sugli standard igienici all’interno degli allevamenti di galline hanno fatto sì che le uova britanniche con il marchio ‘Red Lion’, una sorta di bollino di garanzia della sicurezza alimentare, diventassero libere dal batterio della salmonella (associato nell’uomo al consumo di uova crude). Batterio che, quando all’inizio di questo secolo è stato emanato l’ultimo ‘veto’ alla versione cruda, si stimava fosse presente in un uovo su 700. Il picco delle contaminazioni si era toccato a fine anni ’80. Da qui la decisione di procedere con il giro di vite sui consumi alimentari.

ACMSF report on microbiological risk from shell eggs and their products

Expert report shows major improvements in the safety of UK eggs

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