SACILE. Alcuni gatti morti in una colonia felina alla periferia di Sacile: si tratta di una epidemia di parvovirosi che i volontari hanno circoscritto. In pratica è una gastroenterite acuta, con sintomi di diarrea, vomito, febbre che è comparsa in alcuni gatti selvatici dopo il 20 febbraio. In un primo momento gli animalisti liventini hanno pensato a un avvelenamento, invece si tratta di un virus.«Attenzione al contagio di parvovirus nei mici di Sacile e dintorni, anche quelli di casa – hanno segnalato alcuni volontari animalisti di Schiavoi –. Si tratta di una malattia infettiva nei gatti non vaccinati: la panleucopenia felina. Il parvovirus compromette l’apparato digerente e indebolisce il sistema immunitario del gatto, esponendolo al rischio di infezioni da batteri o da altri virus».La cura è a base di antibiotici per trattare eventuali malattie secondarie e per attenuare i sintomi dell’infezione. Se il gatto reagisce bene nel corso dei primi cinque giorni, le speranze di sopravvivenza aumentano. «La principale fonte di infezione è costituita dal contatto con le feci dei gatti infetti, oppure con altre escrezioni degli animali contagiati – i volontari animalisti fanno il passaparola preventivo –. Il contagio può avvenire anche per il contatto diretto del gatto con il virus, in un ambiente che è contaminato».Sacileha i gatti nel cuore: l’igiene delle colonie feline e delle aree in casa, la vaccinazione e controlli preventivi sui gatti randagi, prima che siano adottati oppure nei gattili, sono misure sufficienti a scongiurare il contagio.©RIPRODUZIONE RISERVATA 

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