Che Romeo fosse «il cocco di tutti» si era capito dalle foto pubblicate su Facebook in questi giorni. Lui in sella a uno scooter, lui su un faldone di pratiche poggiate sulla scrivania, lui che beve alla fontanella, lui sdraiato su una panca, lui in sala d’aspetto sulla sedia rossa e poi, stessa posa, su quella bianca. Ce n’è anche una in cui flirta impunemente in una sala comune. Ma non è per questo che è stato cacciato.

Il «cocco» di tutti

Romeo, gattone tigrato di dieci anni, pare sia stato mandato via dall’ospedale Borea di Sanremo per l’esposto di un paziente che temeva di prendersi qualche malattia. «È una questione di normativa e di sicurezza. Gli animali, se entrano in un ambiente sanitario, devono essere assolutamente tenuti al guinzaglio, avere la museruola o essere portati in braccio», spiega la dottoressa Donatella De Angelis, della direzione sanitaria. Quando però le si fa notare che difficilmente a un gatto si può mettere la museruola, allora anche lei cede: «Romeo era particolare, non creava problemi, era il cocco un po’ di tutti. Lui usciva raramente, ma nel giardino c’era una colonia felina ingovernabile e abbiamo preferito spostarla nella nostra succursale di Bussana, dove c’è tanto spazio e il personale può prendersene cura».

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Romeo, il gatto mascotte cacciato dall?ospedale di Sanremo
L’infermiera che lo ha adottato

A Romeo, invece, è toccata un’altra sorte. È stato adottato da una infermiera che già da anni si preoccupava di portarlo dal veterinario per le vaccinazioni o per ogni necessità. Così adesso il beniamino del Borea vive, ancora un po’ confuso, ma abbastanza felice, in una grande famiglia allargata con due chihuahua, un meticcio e altri sei gatti (fino a qualche tempo fa c’era pure un maialino tibetano). «Abbiamo diecimila metri quadrati di giardino, la situazione per lui è ottimale», racconta Alberto, cognato della nuova «mamma». «L’unico che ha avuto qualcosa da ridire è stato il marito, perplesso dall’ennesimo ingresso. Ma ci stiamo impegnando tutti per placarlo».

Le testimonianze su Facebook

Al gattone dell’ospedale è stata dedicata anche una pagina Facebook: «Romeo La Pet Terapy», che ha debuttato domenica scorsa per iniziativa di Barbara, una sua estimatrice. «Negli ultimi tre anni sono stata spesso in pronto soccorso per uno zio che adesso non c’è più, e ogni volta trovare in corridoio Romeo mi alleggeriva un po’. Nel tempo mi sono affezionata. Purtroppo un giorno sono andata per accompagnare una vicina di casa e un’altra paziente, vedendolo, ha protestato. Sia io che la mia amica abbiamo replicato che non poteva farle nessun male, ma vai a capire certe persone…».

Le foto degli «amici»

Sulla pagina Facebook hanno cominciato a spuntare foto di chi lo ha incrociato nei corridoi dell’ospedale. Istantanee di momenti difficili nei quali lui è riuscito a regalare un sorriso. Adriana, sul social network, ora propone: «Perché non trasferite chi non lo vuole e fate ritornare Romeo che è amato da tutti?».

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