Le trainer di B-Dog nel centro storico

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Genova – Rispetto, consapevolezza e fiducia: sono questi gli “ingredienti” alla base di un sano rapporto tra uomo e cane, troppo spesso influenzato da cattive abitudini e dall’ambiente in cui si sviluppa. Che nella stragrande maggioranza dei casi è la città, con tutti gli ostacoli, fisici e mentali, che comporta. Proprio per questo Valentina Biedi , fondatrice del Centro Relazione Uomo Cane B Dog Genova , ha deciso di cimentarsi in un’impresa sino a oggi poco tentata in Italia: studiare una serie di percorsi urbani in cui uomo e cane possano avventurarsi traendone entrambi il massimo beneficio.

Il progetto si chiama “ Dogs&TheCity ”, ed è stato presentato giovedì 30 novembre ai Giardini Luzzati nel corso di un incontro in cui si è coniugato divulgazione e beneficenza: prima di illustrare i percorsi realizzati dalle educatrici cinofile del centro B Dog, le volontarie dell’Associazione Buoncanile hanno raccolto fondi attraverso un apericena e la vendita del nuovo calendario, contributi fondamentali in vista di un lungo e freddo inverno. E tra un brindisi e un’offerta, è poi arrivato il momento di pensare a un modo costruttivo per trascorrere del tempo con il proprio cane anche in contesti urbani, accompagnati da una guida esperta.

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«Dogs&TheCity è un modo di vivere la città con il nostro cane consapevolmente – spiega Valentina Biedi – Si tratta di un progetto che abbiamo sviluppato sulla nostra esperienza personale, perché ci siamo resi conto, camminando per le strade di Genova, che spesso le persone camminano dimenticando che alla fine del guinzaglio c’è, appunto, un cane. Poca consapevolezza: è necessario tenere conto dei bisogni dell’animale, che è un cacciatore e ha bisogno di andare nei boschi, di socializzare libero con altri cani. E anche se non è possibile farlo con costanza, anche in città si possono trovare momenti in cui essere liberi insieme, lasciandogli tempo e spazio per esplorare, annusare e seguire le tracce. E soprattutto, momenti in cui ascoltarlo, capendo che se abbaia, tira o ha altri comportamenti spesso rimproverati, sta in realtà esprimendo un’emozione, e c’è sempre un motivo».

“Ascolto” è dunque un’altra parola chiave quando si parla di rapporto uomo-cane, soprattutto in città, quando è facilissimo imbattersi in decine di altri cani. Incontri che spesso si trasformano in fonti di stress: «Ma l’errore è spesso di chi tiene il guinzaglio. Sgridarlo o strattonarlo quando incontra altri cani lungo la strada è sbagliato: se fossero liberi non succederebbe, come dimostrano i villaggi in cui la convivenza è pacifica e serena. Da migliaia di anni i cani vivono con l’uomo, e sono perfettamente in grado di interagire con gli altri animali».

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Una volta compreso il modo ottimale di trascorrere tempo con il proprio cane, arriva quindi il momento di scegliere i percorsi migliori da seguire quando lo si fa. E le dog trainer di B Dog, a oggi, ne hanno messi a punto sei: c’è il “Funky”, che esplora Carignano passando per le Mura delle Cappuccine, piazza Sarzano, Porta Soprana e De Ferrari; e poi c’è “Gaia”, in cui si cammina nel centro storico tra i caruggi della Maddalena, di San Luca e Sottoripa arrivando sino a San Lorenzo; e ancora “Frisk”, escursione nella zona di Santa Maria di Castello, Sarzano e Cavour, o “Pilar”, una lunga passeggiata nella zona dell’Expo passando per via del Campo e piazza Banchi.

Comune denominatore, il fatto che tutti gli itinerari siano ad anello – partenza e arrivo nello stesso punto – e che siano studiati per lasciare al cane la massima libertà, tenendo conto anche degli orari per scegliere quelli in cui c’è meno affluenza: «Il cane ha bisogno di annusare e seguire tracce, ma non necessariamente di confusione», conferma Biedi, che a chi sogna un cane, ma ha timore di non riuscire a gestirlo a causa di lunghi orari lavorativi e pochi spazi verdi risponde decisa: «Andate nei canili. Conoscete i cani e sceglieteli adulti, magari anziani. Io ne ho adottato uno di 9 anni, ed è perfetto, è anche un cane del Sud, randagio, e sa come comportarsi. Questa è la scelta più semplice, invece la gente di solito vuole il cucciolo, il che significa che non sa che carattere avrà da grande né cosa aspettarsi. Scegliere un cane in canile consente invece di conoscerlo prima, e di trovare quello che meglio si adatta alle proprie esigenze».

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