Ogni cane ha l’istinto di correre a prendere una pallina o un legno per poi tornare da chi glielo ha lanciato, ma il Retrieving è una vera e propria disciplina dove l’abilità del cane si coniuga con l’abilità del conduttore al fine di compiere determinati esercizi incentrati sul riporto e il rilascio.

Il Rerieving come attività legata alla caccia

RetievingJoy Wave Labrador

Tra i diversi utilizzi che sono stati insegnati dall’uomo ai cani fin dagli albori dei tempi, l’ausilio durante la caccia è sicuramente quello più diffuso. Gli archeologi hanno trovato dei dipinti rappresentanti cani da caccia risalenti a 5000/3000 anni fa in Egitto. Da allora sono state selezionate diverse razze con caratteristiche specifiche che vengono utilizzate in modi differenti dall’uomo nell’esercizio della caccia e uno di questi è il riporto delle prede abbattute. Sebbene ogni cane possa essere addestrato al riporto, le razze più utilizzate sono: il Labrador retriever, il Golden retriever, il Flat Coated retriever e il Nova Scotia Duck Tolling retriever, tutti cani utilizzati sia nella caccia sia nella versione ludico-sportiva chiamata Retrieving.

Il lato sportivo del Retrieving

reatrievingL’origine del retrieving, come simulazione di un’attività legata alla caccia e utilizzata come sistema di allenamento per mantenere in forma e attivi i cani, è molto antica. Al posto del selvatico veniva, e viene ancora, utilizzato un involucro di stoffa riempito con sabbia e delle piume di uccello, in modo che il cane riesca a portarlo in bocca comodamente e allo stesso tempo riconosca l’odore della preda. La presenza sul sacchetto di una corda permette al conduttore di eseguire lanci a parabola abbastanza lunghi in modo da poter simulare diverse situazioni di caccia. Con il passare del tempo quest’attività si diffuse sempre di più anche tra i non cacciatori e in Inghilterra vennero organizzate le prime competizioni, ai tempi definite Working Test. Quando questo interesse si diffuse ad altre nazioni, vennero stabilite delle regole univoche e la disciplina prese il nome di Retrieving. In Italia le manifestazioni di questo tipo sono organizzate dal Retrieving Club Italiano e dal Working retriever Club Italiano.

Come funziona il Retrieving

retrievingPer simulare la preda da riportare, ora si utilizza il “dummy”, un sacchetto di robusta tela, di diverse dimensioni, dalla forma rettangolare arrotondata e contenente sabbia o segatura. Il Retrieving prevede diversi esercizi, chiamati Marking, Memory e Blind.

  • Marking: il cane dovrà riuscire a individuare il punto di caduta del dummy dopo che è stato lanciato da un aiutante del conduttore. Quest’ultimo aspetta che il dummy cada a terra, quindi molla il cane e lo invierà verso di esso. Una volta trovato il dummy, il cane deve riportarlo al conduttore consegnandoglielo in mano.
  • Memory: questo esercizio prevede che il conduttore, accompagnato dal cane, vada a posizionare il dummy in un punto specifico del terreno, quindi che torni al punto di partenza con il suo compagno peloso. Da qui il conduttore invia il cane alla ricerca del dummy. Anche in questo caso il sacchetto dovrà essere riconsegnato nelle mani del conduttore.
  • Blind: a differenza dei primi due esercizi, nel Blind il cane dovrà ritrovare il dummy senza aver visto né dove è stato lanciato e nemmeno dove è stato posizionato; una vera ricerca alla cieca. Sarà il conduttore che indicherà al cane la zona in cui iniziare la ricerca e con un fischietto lo fermerà quando vi si troverà vicino. In pratica al cane verrà chiesto un atto di fiducia nel proprio umano e seguendo le sue indicazioni dovrà usare il fiuto per trovare il bramato dummy.

retrievingIl Retrieving, oltre a essere un’attività sportiva può essere un ottimo modo per giocare e passare del tempo con il proprio amico a quattrozampe, inoltre questa attività aumenta la collaborazione tra cane e proprietario, migliorandone il rapporto di tutti i giorni.

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