Il termine deriva dal greco. «Deinos» significa terribile, e al tempo stesso stupefacente, meraviglioso, mentre «sauros» vuol dire lucertola e più in generale rettile. Il dinosauro dunque è un terribile lucertolone, che suscita sorpresa, incanto e una certa dose di timore. Sono gli ingredienti di un cocktail affascinante e curioso, di grande attrazione per i ragazzi, ma anche per gli adulti. Dunque i grandi accompagneranno volentieri i piccoli — a cui sono riservati un percorso illustrato e apposite attività ludico didattiche — a visitare l’esposizione «Dinosauri. Giganti dall’Argentina», che apre al pubblico mercoledì 22 marzo al Mudec. Un percorso cronologico che copre circa 150 milioni di anni, l’Era Mesozoica con i suoi tre periodi: il Triassico, a cui risalgono i sauri più antichi ritrovati, il Giurassico, in cui aumentano le loro varietà, e il Cretaceo, in cui la specie raggiunge il massimo livello di biodiversità. Promossa da Comune di Milano Cultura e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore con il contributo chiave dei musei pubblici paleontologici argentini, la mostra ha carattere divulgativo ma rigorosamente scientifico, garantito anche dalla collaborazione con il nostro Museo di Storia Naturale e dalla consulenza del suo paleontologo Cristiano Dal Sasso. L’Argentina è uno dei Paesi al mondo con il più vasto patrimonio di reperti fossili dell’epoca: ci sarà dunque da spalancare bocca e occhi davanti alla ricostruzione dello scheletro dell’Argentinosaurus Huinculensis, ritenuto il più grande dinosauro erbivoro mai esistito con i suoi 38 metri di lunghezza, oppure di fronte al Giganotosaurus Carolinii, un predatore terrestre da 13 metri e 10 tonnellate ancor più imponente del cugino Tirannosaurus Rex (per confronti, il suo scheletro è tra i piatti forti del Museo di Storia Naturale).

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Reperti, miti e segreti: i giganti della preistoria al Mudec

Tra i reperti originali uova ritrovate in Patagonia e un eccezionale esemplare di embrione fossile. La visita però non si esaurisce qui. Accanto al percorso di carattere naturalistico il Mudec propone una seconda rassegna di taglio antropologico, più vicina al suo Dna d’origine. Si tratta di «Rex and the city. I sauri e noi», curata da un apposito comitato scientifico di esperti: un omaggio alla figura dei giganteschi rettili preistorici visti attraverso l’immaginario collettivo. Dalle prime scoperte, alla fine del XVIII secolo, sono nati infatti atteggiamenti umani differenti: da una parte si è acceso il dibattito scientifico, con le sue ipotesi sui ritrovamenti, dall’altra si è accesa la creatività che ha stimolato artisti, narratori e illustratori. Accompagnata da eventi collaterali, incontri e una rassegna cinematografica, «Rex and the city» espone oggetti della collezione permanente del Mudec più libri, manifesti, fumetti e filmati: un viaggio nella fantasia, che in passato ha accostato i dinosauri a mostri fiabeschi, dai draghi ai grifoni alle chimere, per arrivare ai nostri giorni all’invenzione, nel 1954, dell’enorme rettile Godzilla. Attenzione: l’anteprima per famiglie organizzata da Mudec martedì 21 ha già registrato il tutto esaurito.

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