Lunedì, 27 Luglio 2015 14:22

martinacaselliorlando 400 d0Ufficializzate a Expo le proposte di riforma dei reati in materia agroalimentare elaborate al Ministero della Giustizia.

Questa mattina, presso la Sala Conferenze dell’Expo Center di Milano, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina (foto) presentano le “Linee guida della Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare”. Ne dà notizia un comunicato di Via Arenula.
Si tratta delle prime proposte di intervento elaborate dalla Commissione istituita a via Arenula nell’aprile scorso e guidata da Giancarlo Caselli, presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.

Le linee guida intendono fornire un punto di partenza per un confronto aperto con tutti gli stakeholders del settore per arrivare successivamente all’elaborazione di una proposta normativa che abbia il duplice obiettivo di un più forte contrasto all’infiltrazione di organizzazioni criminali in un fondamentale asset economico italiano e di una più incisiva tutela della salute e dei consumatori in relazione al cibo, una delle migliori eccellenze del nostro Paese.

“La cornice del sistema: limiti del mandato e soluzioni di sistema” è il titolo della relazione introduttiva del presidente della commissione Giancarlo Caselli. A seguire brevi interventi del vicepresidente della commissione Stefano Masini e dei responsabili delle quattro aree tematiche della Commissione: Alberto Gargani (delitti, contravvenzioni e offese di particolare tenuità), Massimo Donini (reati in materia di sicurezza alimentare), Raffaele Guariniello (reati in materia di illeciti economici), Pierluigi Di Stefano (tutela del made in Italy).

All’iniziativa sono state invitate tutte le associazioni antimafia e del settore agroalimentare e ambientalista.

Modifiche al Codice Penale– Nel frattempo, il Senato ha introdotto un articolo al ‘collegato agricolo‘ (Dl 1328-Articolo 2) che  modifica il codice penale e il codice di procedura penale, in particolare, in relazione al delitto di contraffazione alimentare, integrando la fattispecie di contraffazione alimentare con l’aggiunta alle attuali condotte illecite dell’imitazione, dell’usurpazione e dell’evocazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari. Lo stesso articolo inasprisce la pena pecuniaria: la multa, ora pari nel massimo a 20 mila euro, è compresa nel limite minimo di 20 mila euro e massimo di 100 mila euro.
Lo stesso articolo interviene anche sull’articolo 518 del codice penale, aggiungendo alle condanne che comportano la pubblicazione della sentenza, anche la condanna per il delitto di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (articolo 517-quater del codice penale).
Infine, viene modificata la formulazione dell’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale, attribuendo alla competenza della procura distrettuale, cioè all’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale del capoluogo del distretto di corte d’appello nel cui ambito ha sede il giudice competente, la competenza a esercitare l’azione penale per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

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